Con una velocità degna di un episodio da serie tv, Erdogan ha individuato i colpevoli dell’attentato di Istambul, costato la vita a 6 persone.
La sceneggiatura è accurata: la foto dell’indiziata tra la folla, poi la foto dell’arresto, la confessione, e finalmente l’individuazione dei mandanti.
Chi potevano essere se non i curdi? E nello specifico, chi se non il PKK?
E da dove sarebbe partito l’ordine, se non da Kobane?
Fine della prima puntata.
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Mauro
Come gli “attentatori” delle torri gemelle…il giorno dopo già si conoscevano gli autori…
Pasquale
È la propaganda bellezza. Ma chi conosce gli insegnamenti di Ocalan sa che sono improntati alla Resistenza e non al terrorismo.
Andrea Vannini
I kurdi sono oramai manodopera dell’ imperialismo usa. In Siria in particolare. Ladri di petrolio e grano, assassini e criminali, mercenari. Si illudono che destabilizzando le 4 nazioni dove sono presenti (come vogliono gli USA) nascerà una nazione kurda benedetta dall’ impero? Una pia illusione. A noi comunisti l’ obbligo di prendere le distanze da questi collaborazionisti.
Redazione Roma
Mettere sullo stesso piano il Pkk e il PUK dei curdi iracheni è un severo errore di valutazione