In Lombardia alle 19, l’affluenza alle urne è stata del 27,16%, contro il 60,14% del 2018.
Nel Lazio, alle 19 l’affluenza alle urne è stata del 22,11%, contro il 52,47% del 2018.
Siamo alla metà della metà. Ma alle 23 siamo a meno della metà della metà: ha votato solo il 29,5% degli elettori, cioè meno della metà rispetto alle elezioni del 2018.
Se doveva essere un test politico, la risposta è netta: il sistema politico è collassato, il governo non convince.
Senza una vera opposizione, gli elettori fanno da soli.
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franco
Ma se l’astensione non si trasforma in conflitto, l’unico risultato sarà che il voto clientelare conterà sempre di più.
E poi non scordiamoci che negli USA – anche se ad ogni tornata elettorale questo dato viene sempre sottaciuto – sono decenni che l’affluenza si attesta su livelli bassissimi per elezioni importanti come quelle presidenziali (50% o giù di lì, a parte l’ultima sfida Biden-Trump che comunque ha superato di poco il 60%) ed oltreoceano dominano pessimismo e nichilismo tra la “plebe” esattamente come qua.
Insomma, se avessimo anche solo dei sindacati confederali degni di questo nome ci sarebbe tutto il potenziale per fare impallidire i nostri compagni francesi. Questo pertanto ci dice che bisogna rafforzare i sindacati di base come USB, perché se aspettiamo un segnale da Landini stiamo freschi…
Mauro
Chissà se ci fosse stato il partito Z…
Manlio Padovan
Speriamo che duri così.
Potremo confermare a noi stesi che loro signori hanno la faccia più sporca del culo perché ci vorrà una bella faccia tosta per sedersi sugli scranni come rappresentanti del popolo e con tutti i posti occupati come se tutti fossero andati a votare.
Manlio Padovan
Mi pare opportuno aggiungere che se tra gli eletti c’è qualcuno che ha la faccia pulita, e non dubito che ci sia, farebbe bene ad abbandonare lo scranno per tempi più opportuni.