Si tratta di un’organizzazione terrorista creata il 13 luglio del 1995 che promuove le cosiddette “flottiglie” che già in 17 occasioni hanno violato le acque territoriali Cubane. Dispongono, ovviamente, anche di un’emittente chiamata “Radio Democrazia” e, dal 1995, sono legati ai cosiddetti “Hermanos al Rescate”, un altro gruppo che ha come dirigente l’agente della CIA José Basulto León.
Nel passato queste violazioni territoriali non erano state ufficialmente condivise dai governi degli Stati Uniti, ed avevano creato delle tensioni tra i due Stati. Tanto che nel 1996, durante il governo Clinton, si creò una zona d’esclusione di dodici miglia, che proibiva alle imbarcazioni di dirigersi a Cuba senza il dovuto permesso delle autorità nordamericane, e il 9 luglio del 2003, il governo USA negò l’autorizzazione ad una flotta di navi ad entrare nelle acque di Cuba.
L’odierna invasione delle acque territoriali cubane è stata, invece, pianificata per tempo con l’amministrazione del Premio Nobel per la Pace Barak Obama. Il 2 novembre scorso, infatti, presso il Dipartimento di Stato a Washington si è tenuta una riunione tra il Direttore del Bureau Cuba del Dipartimento di Stato, Peter Bremman ed il Presidente del Movimiento Democrazia, Ramón Saúl Sánchez. In quella riunione è stato deciso che ci sarebbero state delle provocazioni nei giorni tra il 9 e l’11 dicembre, come di fatto sta accadendo da ieri, 9 dicembre, mettendo a rischio la navigazione aerea, a causa di confuse emissioni di luci da parte della flotta di “Ramoncito”.
“Ramoncito” (nomignolo affettuosamente datogli dai capi della mafia terrorista di Miami) ha passato 40 anni a disseminare bombe in totale impunità fin dai tempi di Ronald Regan.
La sua carriera inizia nel 1970 quando si arruola nelle organizzazioni terroristiche Frente de Liberación Nacional Cubano (FLCN) e Alpha 66. Al suo attivo conta oltre 20 attacchi contro imbarcazioni e missioni diplomatiche cubane, sequestri di personas in Venezuela, Messico e Stati Uniti. Arrestato per detenzione di armi da guerra, se la cava con un anno “di detenzione da scontare in libertà su parola”. Ha fondato poi una sua organizzazione terrorista: “Jóvenes de la Estrella” che ha assassinato, nel 1978, quattro cittadini nordamericani che si recavano a Cuba in un piccolo aereo.
Le imprese terroristiche di questo personaggio continuano con omicidi e attentati in Nicaragua, Porto Rico e persino a Washington, contro l’ambasciatore cubano nel 1979.
Fondando altre organizzazioni terroristiche come Organización para la Liberación de Cuba (OPLC), e affiliandosi ad altre come specialista in esplosivi (Omega-7) passa immune dalle svariate segnalazioni dell’FBI, e quando, ogni tanto, gli capita di essere condannato, se la cava sempre con pene simboliche che gli permettono sempre di rilanciarsi alla grande nelle sue consuete attività antisocialiste.
La pressocchè totale impunità concessa a questo personaggio negli Stati Uniti conferma quanto dice l’Ambasciata Cubana in Italia nel suo comunicato uscito a seguito delle provocazioni di ieri nelle acque territoriali cubane: I terroristi di origine cubana che votano a Miami sono intoccabili, specie quando le elezioni si avvicinano. Con buona pace del Premio Nobel che gli hanno dato preventivamente…..
A cura della Commissione Internazionale della Rete dei Comunisti
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