E’ partito addirittura dagli Stati Uniti un appello al governo italiano affinchè rimuova il monumento innalzato ad Affile in onore del generale fascista Graziani, condannato come criminale di guerra in quanto nelle guerre coloniali in Libia e Etiopia si rese colpevole di massacri e dell’uso di armi chimiche contro la popolazione civile. L’appello è stato lanciato da Girma Abebe, ex diplomatico di Addis Abeba all’Onu in una dibattio pubblico tenutosi alla Università di New York.
Graziani, generale nelle guerre coloniali in Libia ed Etiopia, fu anche ministrodella guerra nella Repubblica fascista di Salò. Nell’immediato dopoguerra era stato condannato per collaborazionismo a 19 anni di prigione, ma, come molti altri criminali di guerra nazisti e fascisti, ha scontato solo quattro mesi.
Della vicenda del mausoleo della vergogna ad Affile si era già occupata la stampa europpea ed internazionale, addirittura con un servizio della britannica BBC. Diverse manifestazioni di protesta si sono svolte ad Affile ed alcuni giovani antifascisti sono state denunciati per aver fatto delle scritte sul mausoleo.
L’ex diplomatico etiopico Abebe, nel 1937 fu testimone oculare di quando la casa dei nonni venne ridotta in cenere dalle truppe italiane. Nella tavola rotonda di ieri, ha suggerito di investire le Nazioni Unite e i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza della vicenda: “Un monumento a un criminale di guerra è una vergogna devastante”. Un giudizio condivisibile per una vergogna tutta italiana.
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