Un’altra straordinaria giornata di mobilitazione notav. Una nuova prova di maturità per un movimento che non accetta di essere messo in un angolo neanche dal super-procuratore baciamo-le-mani Giancarlo Caselli e risponde -come sempre- con serenità e a testa alta. 10.000 persone hanno attraversato oggi la città di Torino nell’unica nevicata dell’anno sul capoluogo piemontese.
Tante le persone scese dalla valle e tanti i torinesi che hanno sentito la necessità di portare la loro solidarietà personale o di gruppo ai compagni arrestati* per la loro generosità nella lotta. Fitte delegazioni da Milano, Genova, Bologna, Livorno, Cremona e altre città del nord Italia.
Articolata e varia la protesta che prende le forme della creatività personale nella costruzione di striscioni e cartelloni auto-costruiti per ricordare il compagno più caro, l’arrestato del paese, l’ex compagno di banco o il barbiere che terrà aperto il negozio nonostante sia rinchiuso in una cella (miracoli della contro-cooperazione valsusina!). Sopra tutto, spicca però la richiesta della liberazione incondizionata di tutt* perché il movimento non accetta le divisioni tra buoni e cattivi e, come Alberto ricorda, “Siamo tutti black bloc”.
In apertura, uno sbarramentoi di cariole con detriti del cantiere e candelotti di lacrimogeni tra le centinaia raccolti dall’estate a oggi, il tutto scaricato difronte al Palazzo della Regione del governatore leghista Cota (padrone a casa degli altri).
Chi gufava sull’iniziativa, magari confidando nel tempo ostile, è rimasto deluso; ai notav, la consapevolezza di poter tornare a casa fieri e soddisfatti una volta ancora capaci di determinare la risposta all’altezza della sfida che viene posta.
Una fitta serie di iniziative vedrà la luce nelle prossime settimane: una cena benefit per gli arrestati martedì sera alla Credenza di Bussoleno, altre inziative sotto al carcere e soprattutto -perché non è la repressione a dettare la nostra agenda- una grande manifestazione nazionale contro il tav e a difesa dei beni comuni da Susa a Bussoleno il prossimo 25 febbraio.
La val susa (e il notav tutto) paura non ne ha!
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