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Morire di freddo all’ombra dell’Acropoli

In questi giorni, il vice ministro della sanità, Markos Bolaris, il comune di Atene, la commissione nazionale per i diritti dell’uomo (EEDA) e l’arcivescovado, hanno fornito, congiuntamente, alla commissione competente del Parlamento, dati che raccontano di un numero difficilmente determinabile ma in continuo aumento, di nuovi senza casa.

Vittime della recessione e dell’austerità, sono finite per strada persone benestanti prima della deflagrazione economica, anche intere famiglie, mentre il centro della capitale, in ben 52 punti, si sta riempiendo di scatole di cartone e coperte, dove dormono i nuovi senza casa che, prevalentemente, sono debitori del fisco o dei fondi di previdenza e pensioni. Come tali non è loro concesso il ‘libretto di povertà’ che consentirebbe, almeno, di ricevere medicinali gratuitamente.

Markos Bolaris ha dichiarato che il fenomeno è direttamente riconducibile agli effetti della crisi, che il governo si impegna a dare una soluzione legislativa al dramma dei senza casa, mentre ha ricordato che, se non fosse per la forza che caratterizza i legami familiari in Grecia, il problema sarebbe molto più grande.

Parole vuote, quelle del vice ministro, che sa benissimo che le famiglie greche stanno rapidamente perdendo la capacità di mantenere un numero crescente di membri che, in un modo o nell’altro, affrontano le conseguenze della crisi.

Idee povere, quelle di Markos Bolaris, il quale è certo consapevole di come nessuna legge potrà fermare una discesa agli inferi la quale, con le temperature di un inverno freddo per gli standard ateniesi, trova impreparato anche il comune di Atene. Questi apre ai senza tetto lo stadio Rouf, “quando le condizioni meteo siano avverse”. Eppure non è chiaro quali siano i criteri che stabiliscono l’avversità del tempo, dato che, appena la temperatura è poco più mite, lo stadio chiude i battenti.

Il 20 gennaio, il sito Proto Thema, ha pubblicato una circolare ministeriale inviata alla regione Attica e ai comuni, relativa all’alloggio dei senza casa. Nella circolare si ordina le autorità comunali di ospitare coloro che non hanno una casa qualora la temperatura sia di almeno -4 gradi.
Forse, per il Ministero, meno quattro gradi sono la temperatura ottimale per morire.

* Eilmensile.it  

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