Menu

Manpower. Lavoratori interinali sottocosto

* Da l’Unità di lunedi 19 marzo

Lavoratori, l’offerta di Manpower: «Se svantaggiati costano meno»  

«Se un lavoratore è svantaggiato potete pagarlo meno. Acquistatelo!». Suona così l’ultima trovata di una delle più grandi agenzie interinali (oggi si dice di somministrazione) del mondo: la Manpower. Rispolverando un articolo di una legge varata dal Berlusconi bis (di cui nessuno si preoccupa mentre tanto si parla di articolo 18), l’agenzia ricorda che nel caso di contratti di somministrazione a lavoratori svantaggiati, lo stipendio può scendere del20%e l’inquadramento di due livelli. Insomma, se si è disoccupati di lungo periodo, madri single, lavoratori over-50, si guadagna meno. Più svantaggi a chi è più sfortunato: logica da far tremare i polsi.

LA DIRETTIVA UE. Ultimamente l’Italia ha recepito una direttiva Ue che parifica i diritti degli interinali con quelli dei dipendenti. Nulla di nuovo rispetto a quanto prevedeva già la normativa italiana. Ma il governo Monti, che a parole vuole combattere la precarietà, ha pensato bene di eliminare il riconoscimento degli assegni familiari ai lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie, quando vengono messi nella cosiddetta indennità di disponibilità, una sorta di sostegno di disoccupazione per i lavoratori intermittenti. Inoltre si è eliminato l’obbligo di fornire i motivi per cui si ricorre al lavoro interinale, alimentando così nei fatti quella precarietà che si vorrebbe combattere. Poi c’è il fatidico articolo 13 della legge 276 del 2003, che garantisce forti risparmi a chi assume gli svantaggiati. Lavoratori «sottocosto» offerti come prodotti in sconto: due al prezzo di uno e mezzo. Alla Manpower hanno pubblicato una brochure con questi toni. «Una nuova opportunità per lavoratori svantaggiati ed imprese», così si apre la brochure commerciale Manpower, che offre alla propria clientela «fornitura di personale a costi particolarmente vantaggiosi rispetto ad altre forme di flessibilità». Lavoratori considerati alla stregua di merce, denuncia seccamente Nidil Cgil, che ha sollevato il caso assieme a Uil Tem.p. «La norma sinora è stata scarsamente applicata dicono alla Cgil -Ma oggi le agenzie del lavoro hanno invece deciso di cavalcarla come forma spregiudicata di business». Giudizi diversi tra Uil e Cgil, però sul provvedimento che recepisce la direttiva Ue. «Un giudizio pessimo sul provvedimento dichiara la segretaria generale di Nidil Cgil Filomena Trizio sbagliato perché alimenta una ulteriore precarizzazione del lavoro, con in più la possibilità di sottopagarlo. Così si rischia il cambio di pelle della somministrazione, da flessibilità tutelata a precarietà sottopagata, intervenendo per di più a gamba tesa in un momento delicato di trattativa con il governo per il superamento della precarietà». «La somministrazione che è un esempio di buona flessibilità, da sempre garantisce la parità di trattamento economico per i lavoratori in somministrazione rispetto ai colleghi dipendenti dell’impresa utilizzatrice, principio totalmente confermato nel decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea sostengono alla Uil confermiamo il nostro impegno affinché la somministrazione rimanga un esempio di flessibilità tutelata».

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *