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Noi il debito non lo possiamo pagare

 

Dopo 4 anni di crisi economica le famiglie dei lavoratori sono sempre più povere e devono affrontare un costo della vita in continuo aumento con entrate che diminuiscono di giorno in giorno per effetto dei licenziamenti, della cassa integrazione, della precarietà, della disoccupazione crescente.

E adesso il governo Monti pretende che a pagare il debito pubblico siano quasi solo i lavoratori dipendenti.

MA QUESTO NON È POSSIBILE. NOI IL DEBITO NON LO POSSIAMO PAGARE

I lavoratori dipendenti e i pensionati che percepiscono meno di 1300 euro netti, i disoccupati e le loro famiglie devono essere esentati dall’IMU sulla prima casa e dai tickets sanitari e non devono pagare i rincari sui trasporti e sulle tasse scolastiche.

I governo Monti utilizza l’allarme per la crescita del debito pubblico come grimaldello contro il salario diretto, indiretto (servizi pubblici) e differito (pensioni e tfr).

Noi rispondiamo che sul debito pubblico non devono decidere politici e tecnici che sono coloro che lo hanno fatto, ma i lavoratori dipendenti a cui viene chiesto di pagarlo.

Se il debito pubblico nasce dalla differenza tra le entrate e le uscite dello stato, i lavoratori dipendenti sono quelli che pagano la quasi totalità delle entrate e ricevono in cambio sempre di meno.

Le ENTRATE del bilancio dello Stato sono le imposte dirette, indirette e i contributi sociali.

Solo i lavoratori dipendenti pagano le IMPOSTE DIRETTE in busta paga e non possono evadere nulla. Gli altri pagano in base alle loro dichiarazioni. L’evasione è stratosferica e sommata al giro di soldi della criminalità organizzata ammonta ad un terzo del PIL!!!Ma questo governo “tecnico” ha aumentato le imposte ai lavoratori e le ha diminuite alle imprese. L’unica imposta patrimoniale, cioè sulla ricchezza accumulata, è stata applicata a tutti indistintamente attraverso l’IMU. Chi ha solo la casa in cui vive subirà un salasso vero e proprio.

Il governo Monti ha poi deciso di aumentare le IMPOSTE INDIRETTE, come l’IVA e le accise sulla benzina. Queste sono tasse che tutti i cittadini pagano in eguale misura sul consumo, i poveri come i ricchi. Non c’è nulla di più disonesto di trattare ricchi e poveri alla stessa maniera.

Infine i lavoratori dipendenti versano mensilmente anche i CONTRIBUTI SOCIALI, ma nonostante ciò sono state tagliate le pensioni.

Le USCITE rappresentano per i lavoratori dipendenti un bilancio ancora peggiore.

Dopo aver pagato per ottenere servizi universali e efficienti ci troviamo:

– la SANITA’ con i debiti e i tickets

– i TRASPORTI inefficienti, privatizzati e sempre più cari

– la SCUOLA pubblica sempre meno pubblica e sempre più costosa

– le PENSIONI sempre meno consistenti e sempre più lontane

In compenso non si toccano le spese militari, le spese della politica e gli intrallazzi sui lavori pubblici.

Gli aumenti voluti dal governo Monti rubano in maniera diretta, mentre la mancanza di servizi ruba in maniera indiretta. Tutte le misure imposte dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea e adottate dai nostri governanti non rappresentano un antidoto alla crisi, ma servono solo a spostare i nostri soldi nella tasche di multinazionali, banche e finanziarie.

C’è chi sulla crisi ci specula e guadagna moltissimo. 

C’è chi la paga e cioè i lavoratori dipendenti, i pensionati, i disoccupati e le loro famiglie.

E’ ORA DI DIRE BASTA. NOI NON POSSIAMO PAGARE.

PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO.

Tutti assieme possiamo reagire alle pretese degli esattori pubblici: regione, province e comuni.

Firmiamo e facciamo firmare l’appello Noi non possiamo pagare.

Costruiamo comitati popolari di quartiere e di paese per organizzare la solidarietà con chi non può pagare e la resistenza collettiva al ricatto del debito.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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