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Protezione della Costituzione o dei neonazisti?

03 Luglio 2012 15:28 Internazionale – Europa

Cosa c’è dietro le dimissioni di Heinz Fromm, capo dei servizi segreti tedeschi

Mentre la corte berlusconiana celebrava le sue ultime e ributtanti cerimonie da tardo impero, la “severa e incorruttibile” Germania ci dava un’altra istruttiva lezione di quali siano i veri metodi di governo di un paese “democratico”. Sebbene il termine democrazia stia sempre più assumendo un significato negativo, mi attardo ad usare ancora le virgolette anche se oramai troppe rapine, colpi di stato, torture, esecuzioni mirate, massacri e stermini di massa sono stati compiuti nel suo nome. Siamo tutti ancora sgomenti di fronte alla notizia secondo cui, nel corso dell’ultimo decennio, un pugno di estremisti nazisti, ben noti alle autorità (vedremo poi i particolari) hanno scelto le proprie vittime e le hanno poi tranquillamente e impunemente assassinate.

Quale colpa avevano ai loro occhi queste persone?

Erano degli innocui “dannati della terra” che, per sfuggire alla fame ed alla miseria, avevano scelto di emigrare da qualche misero villaggio anatolico verso la Germania. In Germania erano riusciti a costruirsi un’effimera sicurezza economica vendendo Döner e bibite nei loro baracchini agli angoli delle strade.

Mentre tutti i partiti della borghesia parlano di voler limitare il numero degli immigrati, ecco che i nazisti si trasformano in esecutori della “volontà popolare” ed operano concretamente per combattere il fenomeno dell’immigrazione e dare un terribile e convincente monito a chi perseverasse nel “delitto” di voler restare in Germania.

Gli ispettori di polizia operano nel buio, e come hanno imparato alle loro scuole professionali, indagano solertemente negli ambienti dell’emigrazione, che -come tutti sanno- hanno importato in Germania mafia, droga, vendette d’onore e -orrore degli orrori- il “terrorismo islamico”.

Fu così che le famiglie delle vittime, ancora scosse e incredule di fronte ad un lutto tanto improvviso e crudele, furono sottoposte a stringenti interrogatori tendenti a vincere la loro “omertà” e costringerle così a rivelare i nomi dei responsabili.

A nessuno venne il sospetto che potesse esistere una motivazione di tipo razzistico alla base dei crimini. E come avrebbero potuto? La Bild Zeitung non aveva mai pubblicato nulla che li potesse indirizzare sulla pista giusta.

Poi però qualcuno ha puntato il dito sugli informatori, cioè sugli agenti segreti infiltrati dal Verfassungsschutz nei movimenti estremisti.

È possibile -veniva chiesto- che questi informatori non fossero al corrente, o almeno non avessero avuto sentore che qualcosa stesse bollendo in pentola e non avessero passato l’informazione ai loro superiori?

Prima di affrontare l’argomento, bisogna spiegare chi sono questi informatori e come vengono scelti. Si potrebbe pensare che essi vengano allevati in serra in un ambiente asettico, apolitico e garantiscano quindi una imparzialità ed attendibilità a prova di bomba nel loro compito di “difendere la costituzione”, la libertà e l’incolumità dei cittadini.

Ma non è così: ogni persona -sotto sotto- ha effettuato nel suo intimo una scelta politica. Non si può quindi ritenere realistico che possano esistere degli individui “allevati in serra”.

Se così stanno le cose, bisogna allora presupporre che a spiare le organizzazioni sinistra vengano incaricati agenti con simpatie di estrema destra, e che il contrario succeda con chi viene incaricato di spiare le organizzazioni di destra.

Ma nemmeno questa ipotesi regge il confronto con la realtà: il Verfassungsschutz sceglie dei filonazisti per spiare le organizzazioni di destra!

Il caso del piccolo Adolfo. (Riportiamo un riassunto dalle notizie apparse sui quotidiani tedeschi)

“Durante una seduta del comitato di controllo parlamentare sono emerse gravi responsabilità a carico di un agente dell’antiterrorismo. Si tratta di un estremista di destra, meglio conosciuto nel suo paese col nomignolo “der kleine Adolf”. Sembra che egli, lungi dal controllare quei nazisti che era stato incaricato di spiare, li abbia invece sostenuti economicamente.

Dunque le cose stanno così: il Verfassungsschtz usa gli informatori per aiutare le organizzazioni di destra a sopravvivere economicamente!
Potrebbero esistere queste organizzazioni senza i contributi statali?
In realtà la destra eversiva costituisce l’ultimo baluardo in difesa del sistema capitalistico e bisogna quindi sostenerla in un modo o nell’altro.

Ma c’è di più!
Lo stesso personaggio era addirittura presente durante l’esecuzione di un cittadino turco (proprietario di un internet-café) avvenuta a Kassel nel 2006.
La sua presenza in luogo venne denunciata da un testimone oculare.
Secondo altre informazioni non si tratta di un caso isolato. Pare che anche altri informatori abbiano assistito ad alcune delle esecuzioni avvenute ai danni di “extracomunitari”

“Gli informatori devono informare, non possono esporsi per tentare di impedire i crimini”, viene addirittura argomentato da qualche sciagurato.
E di rimando noi chiediamo:
quale uso hanno fatto i capoccia del Verfassungsschutz di queste informazioni?
Oppure gli informatori avevano solo il compito di assicurasi che tutto filasse liscio e senza intoppi?

(*) Polizia Segreta di Stato in Difesa della Costituzione

da http://www.marx21.it/internazionale/europa/2109-protezione-della-costituzione-o-dei-neonazisti.html

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