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Jobs Act. Il 3 dicembre circondiamo il Senato

L’assemblea nazionale dei Laboratori dello sciopero sociale, tenutasi a Napoli il 30 novembre a cui hanno partecipato più di 300 tra precari, studenti e sindacati di base, chiama alla mobilitazione sotto il Senato contro l’approvazione del Jobs Act. Il governo Renzi con un’ulteriore forzatura democratica e costituzionale accelera ancora il percorso di approvazione della legge delega e valuta l’ipotesi di blindarla col voto di fiducia. Segnali di un processo totalmente autoritario ed eterodiretto dalla BCE e dalla Troika. Ma anche il tentativo di depistare e disinnescare il protagonismo di centinaia di migliaia di precarie e di precari che hanno dimostrato la propria opposizione a questo progetto nella giornata dello sciopero sociale del 14 novembre come nelle piazze e negli scioperi che stanno attraversando il paese. Chi vuole ipotecare la nostra vita e il nostro futuro non ci troverà in silenzio! Facciamo appello alle sensibilità democratiche che ancora r/esistono nel Senato della Repubblica a tradurre le parole in fatti facendo ostruzionismo e opposizione in ogni modo all’approvazione della legge. Ai precari, agli studenti, ai soggetti collettivi che hanno animato a Roma l’opposizione al Jobs Act diamo appuntamento mercoledì 3 dicembre alle 10.00 metro Colosseo. Dalle 11.30 convergenza nazionale #StopJobsAct presso piazza Sant’Andrea della Valle: circondiamo il Senato, portiamo la voce e la rabbia del paese reale che non abbassa la testa di fronte alla dittatura finanziaria. Il nostro tempo è adesso!

Laboratorio nazionale dello sciopero sociale

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Appello verso il 3D del Laboratorio di sciopero romano della formazione

Dopo la straordinaria giornata di Sciopero Sociale del 14 novembre, in cui in più di 60 città italiane centinaia di migliaia di giovani, studenti, precari e lavoratori sono scesi in piazza contro il jobs act e la buona scuola, ci attiviamo nuovamente in vista del 3 dicembre, giorno della votazione del Job’s Act al Senato.
Questa riforma, al pari della “buona scuola” si inscrive nel piano generale di politiche neoliberiste che, da un lato imprimono una gestione imprenditoriale di scuola e università e meccanismi di isolamento e competizione fra gli studenti, dall’altro distruggono i diritti, aumentano la flessibilità e la ricattabilità. Il Jobs Act è già stato approvato alla Camera solo sulla base delle linee guida (eliminazione di diritti e garanzie dei lavoratori, ulteriore flessibilizzazione dei regimi contrattuali, definitiva istituzionalizzazione della precarietà), lasciando così un ampio margine di libertà al governo, che potrà modificare il testo a suo piacimento tramite i decreti attuativi.
Per bloccare il Job’s Act e sfiduciare dal basso questo governo, lanciamo un appello pubblico alla mobilitazione larga, trasversale e partecipata: ci riuniremo il 3 dicembre al Colosseo alle 10.30 e in corteo raggiungeremo il Senato, dove verrà votato il provvedimento, per chiarire che i giovani, i precari, gli studenti, sono contrari a questa riforma, invece accolta con elogi di ogni genere da Confindustria e dai poteri forti di questo paese. Resteremo di fronte al Senato, accerchiando questo governo illegittimo, non votato da nessuno, che pretende di distruggere il nostro futuro nel chiuso delle aule parlamentari, senza alcun livelli di dialogo con chi la crisi la vive ogni giorno sulla sua pelle.
Invitiamo tutte le scuole, gli studenti, i docenti, i ricercatori ad aderire all’appello e scendere in piazza. Da varie altre città italiane studenti, precari e lavoratori si uniranno a noi, per circondare fisicamente il Senato, indicando chiaramente che al di la dei teatrini della politica istituzionale c’è una società che non è disposta a cedere di un passo sui propri diritti, sul proprio futuro.

Non sarà l’ultima giornata di mobilitazione, torneremo nelle strade della periferia romana, nei quartieri e sotto i palazzi del potere a rivendicare spazi e diritti, a occupare le scuole e le università, a opporci alle politiche neoliberiste per riconquistare il nostro futuro.

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