Per il prossimo sabato 18 aprile, a Napoli, alle ore 15, in Piazza del Gesù, è indetta una Manifestazione per ricordare l’omicidio del sedicenne Davide Bifolco fulminato da una pallottola esplosa, nella notte tra il 4 ed il 5 settembre dello scorso anno, da una pattuglia di carabinieri lungo i viali del Rione Traiano.
Davide era un giovanissimo come tanti che nascono e vivono in queste autentiche discariche umane che sono i grandi quartieri periferici dell’area metropolitana partenopea dove si combinano, creando una dimensione sociale insopportabile, degrado materiale, disoccupazione e precarietà, totale assenza di qualsivoglia attività culturale e la presenza pervasiva del sistema criminale riconducibile al ruolo ed alla funzione delle variegate forme della criminalità.
Davide viveva in una famiglia anch’essa attraversata e lacerata dalla pesantezza di vivere una esistenza segnata dalle difficoltà di arrivare a fine mese e di poter programmare, con un minimo di serenità, un esistenza degna.
Davide, come tutti i giovani e i meno giovani dei quartieri popolari delle metropoli, viveva la strada e la sua complessità – lungo tutto l’arco delle 24 ore – fino a quando non è incappato in un controllo dei carabinieri i quali, come è noto, agiscono nelle periferie delle aree metropolitane con le modalità ed i codici d’impatto testati in Afghanistan, in Irak o nei Balcani nei vari periodi in cui il capitalismo tricolore è stato impegnato nel suo interventismo imperialista.
Dal giorno della sua morte tanti compagni ed attivisti politici e sociali hanno continuato a seguire la vicenda giuridica di Davide Bifolco assicurando controinformazione sugli sviluppi dell’inchiesta e garantendo la necessaria copertura legale alla famiglia.
Un percorso di verità e giustizia verso la memoria di Davide e dei tanti che, nel corso dei decenni, sono stati falciati dall’uso disinvolto delle armi da parte delle forze di polizia le quali – coperte da una legislazione, ordinaria e/o eccezionale, sempre più modulata sulle dinamiche della trasformazione autoritaria dello stato e della società – hanno lasciato una lunga scia di sangue sulle strade.
Dal settembre scorso ad oggi, a Napoli, nel Rione Traiano ma anche in altre aree della zona occidentale della città, si è sviluppata una puntuale attività di contatti, discussioni, attività culturali e sportive costruite in maniera autorganizzata che hanno sedimentato una buona relazione umana e sociale tra molti compagni e alcune fasce giovanili e non di questi quartieri.
Una diffuso attivismo che costituisce un positivo viatico su cui fonda il percorso di costruzione della Manifestazione di sabato 18 aprile la quale vuole portare – al centro della metropoli e sotto i palazzi del potere – i corpi, la voce, la rabbia e la sete di giustizia di chi, da sempre, è opacizzato, discriminato e represso dai dispositivi autoritari e discriminanti su cui fondano i vigenti rapporti sociali.
Una Manifestazione da propagandare, valorizzare ed intrecciare con tutte le esperienze di mobilitazione e di organizzazione che – sul versante politico, sociale e sindacale – si alimentano in città.
Ci vediamo il 18, per Davide, alle 15, in Piazza del Gesù.
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