Alla fine della giornata di contestazione al leader della Lega, arrivato in città per l’ennesimo appoggio elettorale alla Borgonzoni, si contano i feriti delle spropositate cariche della polizia e si iniziano a leggere le dichiarazioni di politici e istituzioni.
Alcune tra le tante ci sembrano particolarmente indicative del clima che si respira a Bologna, ma così come in Italia in generale, in questi anni di morse mortali (per le classi popolari) tra un Matteo e l’altro.
Si tratta innanzitutto del commento di Salvini sullo sgombero della case occupate Mandela di due giorni fa e sul ruolo della Curia nelle trattative portate avanti da ASIA – USB: “La chiesa si occupa di anime quindi non mi permetto di giudicare, gli amministratori pubblici si occupano di cose terrene, la proprietà privata è un diritto”, concetto che ben mette in mostra come nell’epoca del neoliberismo l’unico diritto fondamentale (e quindi non trattabile o revocabile) sia appunto la proprietà privata. E ci dispiace se non hai una casa, se non hai un lavoro, se non hai possibilità di istruirti o di curarti…ma quei diritti erano revocabili, perché erano stati determinati e conquistati da decenni di lotte politiche e sociali, con altri rapporti di forza tra le classi.
Vogliamo poi far notare come il sindaco Merola non perda occasione per “depoliticizzare” ogni rivendicazione, ogni protesta, ogni idea contraria all’impianto ideologico made in UE, che il governo nazionale renziano porta avanti a spada tratta. Come qualche giorno fa appellava “teste di cazzo” gli attivisti sindacali di ASIA – USB che lottano per il diritto all’abitare, oggi i manifestanti antifascisti sono diventati “disagi di cui mi scuso e che tra un mese saranno finiti”. In un’epoca come la nostra, dove la mediazione e la contrattazione sociale si stanno velocemente chiudendo, è necessario per le istituzioni delegittimare il proprio nemico e il senso della battaglia che porta avanti. I problemi reali della gente scompaiono (tranne, a volte, se sono organizzati da una destra complice) e le lotte per una vita dignitosa e per un’alternativa politica reale all’impianto neoliberale esistente vengono, semplicemente, annullate.
Ma non si può annullare la realtà, e questo Renzi e Salvini (e i loro complici, seguaci e servi) lo sanno molto bene! Per questo, ancora una volta, abbiamo portato avanti la nostra battaglia politica contro chi fomenta guerra tra sfruttati e contro gli sfruttati.
Sempre al nostro posto ci troverete, contro l’eurofascismo di Salvini e il neoliberismo made in UE di Renzi!
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