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Le riflessioni di Fidel Castro sul Congresso del Partito Comunista Cubano

Raul Castro è stato nominato Primo Segretario dell’Ufficio Politico del Partito Comunista di Cuba dal nuovo Comitato Centrale (CC), presentato alla chiusura del VI Congresso conclusosi ieri all’Avana.

La funzione di Secondo Segretario sarà svolta da José Machado Ventura, che avrà anche il compito di coordinare la segreteria composta da sette membri.
L’Ufficio Politico, che precedenteb era composto da 24 membri , adesso ne avrà 15, vi sono entrati Ramiro Valdes, Abelardo Colomè Ibarra, Julio Casas Regueiro, Esteban Lazo, Ricardo Alarcon e Miguel Diaz-Canel.

Il VI Congresso del Partito Comunista di Cuba (PCC) ha anche convocato per il 28 gennaio 2012 la Conferenza Nazionale con l’obiettivo centrale di valutare con obiettività e senso critico il lavoro dell’organizzazione.  La Conferenza, come ha spiegata alla plenaria del Congresso, il secondo segretario, Josè Ramon Machado Ventura, determinerà con volontà rinnovatrice le trasformazioni necessarie per situare al Partito all’altezza che chiedono le attuali circostanze.  
La Conferenza dovrà fare le modificazioni nei metodi e stili di lavoro del Partito per consolidare il suo ruolo di avanguardia organizzata della Rivoluzione e forza dirigente superiore della società e dello Stato, ha aggiunto Machado Ventura.

Anche il leader cubano Fidel Castro, ha assistito alla chiusura del VI Congresso del Partito Comunista di Cuba. “Ho la convinzione che il destino del mondo potrebbe essere in questo momento molto diverso, senza gli errori commessi dai leader rivoluzionari che hanno brillato per il loro talento e i loro meriti. Non mi faccio nemmeno l’illusione che in futuro il compito sarà più facile, anzi, al contrario. Dico semplicemente quello che a mio giudizio considero un dovere elementare dei rivoluzionari cubani. Più piccolo è un paese, più difficili le circostanze, più forte  l’obbligo di evitare errori” ha detto Fidel Castro nelle sue riflessioni rese note da Prensa Latina.
Parallelamente non si dimenticheranno neanche un istante i pilastri che garantiscono la sovranità e l’indipendenza di Cuba: l’unità del paese e la sua permanente disposizione a difendere a qualunque prezzo il socialismo.

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