In Portogallo si è insediato un governo, sostenuto da una maggioranza parlamentare composta da PSD e CDS di centro-destra, ha prestato giuramento e ha presentato il suo programma di governo nell’ Assemblea della Repubblica. Il collasso del precedente governo socialista causato dalla crisi economica in atto, ha costretto le autorità portoghesi a richiedere un prestito di 78 miliardi, imitando il caso di Grecia ed Irlanda, altri Paesi che hanno adottato l’euro e che attualmente sono in gravi situazioni di crisi finanziaria. Le politiche dell’attuale governo di centro-destra portoghese non sono dissimili dal precedente, incapaci di offrire un punto di vista indipendente dai dettami della UE. Gli effetti della crisi che sta investendo il Portogallo, ha creato un meccanismo speculativo che si sta riversando in queste ore pesantemente sull’Italia e affonda l’indice di Piazza Affari. Il giudizio di Moody’s sulle obbligazioni portoghesi, il cui rating è stato declassato al grado di junk, ha trascinato Milano verso il peggior risultato fra i principali mercati europei.
In Portogallo pur sviluppandosi un movimento di protesta, dal fronte sindacale a quello degli indignados portoghesi (manganellati prima delle elezioni), il risultato per la sinistra portoghese è stato deludente sul piano elettorale, con una relativa tenuta del Partito Comunista Portoghese all’8% e un crollo verticale della Sinistra alternativa che ha dimezzato i voti ed è arrivata al 5%. Tuttavia al di la dell’esito elettorale, si stanno mettendo in moto nuove dinamiche sociali e organizzative importanti, e al tempo stesso vi è una ripresa e nuova agibilità politica di una sinistra rivoluzionaria portoghese.
Pubblichiamo parti di un documento uscito su Lota Popular, organo del PCPT (Partito Comunista Portoghese dei lavoratori), in questi ultimi anni cresciuto, come influenza e capacità organizzative, dentro gli attuali processi di crisi che attraversano il Portogallo.
“Domande al nuovo governo portoghese?
1.Sanno che un lavoratore portoghese medio guadagna circa la metà di un dipendente nell’area dell’euro?
2.Sanno che i manager di grandi aziende pubbliche e pubblico / privato (e che sono di PS o PSD[centro-sinistra e centro-destra ndt]), il 32% guadagna più degli americani, più del 22,5% dei francesi, più di il 55% dei finlandesi e oltre 56,5% degli svedesi? Tutte, naturalmente, economie più deboli della nostra?
3.Sanno che il debito pubblico portoghese (stima per il 2011) corrisponde al 97,3% del PIL è inferiore rispetto a paesi come l’Irlanda (107%), Grecia (150,2%), Belgio (120,2 %), e che anche quelli di Francia e Germania, sono, rispettivamente, del 86,8% e 75,9%?
4.Sanno che la causa del debito privato, vede tra i grandi colpevoli le banche e le immobiliari, corrispondente al 220% del PIL?!
E soprattutto questo debito privato (banche e immobiliari), che è stato favorito dal FMI / EFSF / BCE, si vuole salvare “negoziando” (leggi imporre) con misure che sono favorevoli a “salvare” gli stessi soggetti che lo hanno provocato, con la stessa formula di sempre (cercare i casi di Argentina, Ecuador, Grecia e Irlanda e ora del Portogallo), cioè, a scapito di più fame e più miseria, più disoccupazione e precarietà, più in recessione, tagli salariali, drastica riduzione delle prestazioni sociali e maggiore perdita di sovranità nazionale!
E’ questo debito che PS, PSD e CDS, che sono soggetti ai dettami delle formule del FMI / EFSF / BCE vogliono che paghiamo.
Questi sono fatti, una dichiarazione di guerra contro il popolo lavoratore.
Qualsiasi economista o un qualsiasi cittadino razionale e consapevole, sa che a pagare gli interessi stimati nell’ordine del 5,5% al 6% (nei tassi di interesse di mercato secondario già all’ordine del 15%), avrebbe costretto l’economia a crescere e il PIL a salire di un importo pari. Ma era il governo che, durante la presentazione del suo programma, la voce del nuovo ministro delle Finanze, ha dichiarato, a voce alta, che si aspettava l’economia portoghese in fase recessiva, e per un lungo periodo di tempo .
È conseguenza della politica neoliberale che la Commissione europea e l’imperialismo tedesco ha imposto negli accordi distruggendo l’economia Portoghese, politica sostenuta da PS o PSD, segno, che hanno svenduto il nostro sistema di produzione, dall’agricoltura alla pesca, le industrie marine, l’industria siderurgica, ingegneria / metallurgia, miniere, ecc. Siamo ricorsi a prestiti continui dopo aver azzerato il nostro sistema economico, importiamo oltre l’80% di ciò che consumiamo.
I principali partiti di centro-sinistra e centro-destra hanno le mani legate essendosi consegnati ai dettami della UE, le privatizzazioni continueranno, tra cui le imprese e le industrie di importanza strategica per garantire l’indipendenza nazionale di ogni paese – rete idrica, Galp, TAP, ANA, ecc.
Ecco perché il Pcpt ritiene che, oltre a non pagare il debito, dobbiamo lottare per la costituzione di un governo democratico patriotico che, sulla base di principi democratici e sociali, riunisce il maggior numero possibile di partiti, personalità e movimenti democratici e di sinistra per soddisfare un programma immediato di restauro della nostra produzione, lotta contro la disoccupazione e la povertà, la lotta per la nostra sovranità e l’indipendenza nazionale”
Le parole d’ordine fuori dalla UE, non pagare il debito pubblico e indipendenza diventano oggi un programma che accomuna quelle forze politico-sociali, dalla Spagna alla Grecia, dal Portogallo all’Irlanda, che non vogliano non pagare la crisi ed organizzare il conflitto per un Europa e un mediterraneo unito nelle lotte ma fuori dalla UE.
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