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Il 22 in piazza per reagire alla nausea

Ci sono delle giornate peggiori delle altre e ieri era una di quelle. Innanzitutto la vomitevole felicità del regime per la vittoria dell’euro in Grecia. Sì perché secondo i principali commentatori è proprio la moneta che ha vinto le elezioni. Monti e il suo governo dell’ austerità hanno dimenticato che il primo partito greco è quello accusato di aver falsificato i bilanci di quel paese portandolo alla catastrofe.

Centrodestra e centrosinistra sono a loro volta apparsi felici perché i partiti che formeranno il governo greco sono i loro gemelli e se l’euro ha salvato quelli, perché non sperare che lo faccia anche con questi?

Solo i mercati, gli unici marxisti rigorosi rimasti, han creduto poco alla vittoria della moneta e han continuato a speculare partendo dai dati reali della crisi economica, che continua come prima.

Anche la Cgil ha colto al balzo la palla delle elezioni greche, sarà un puro caso naturalmente, per revocare quello sciopero in difesa dell’articolo 18, che peraltro aveva congelato da mesi. Questa decisione è stata presa proprio mentre il governo si appresta a ricorrere alla fiducia per portare al vertice europeo di fine mese lo scalpo degli ultimi diritti costituzionali del lavoro.

Quando il governo si irrigidisce, il sindacato confederale si ammorbidisce. Questa è la formula che ha permesso di far passare la più feroce controriforma delle pensioni d’Europa, il cui l’effetto esodati, che si tenta goffamente di limitare, è solo uno dei primi danni collaterali. Ora va

all’approvazione la controriforma del lavoro, mentre viene già annunciata la pubblica svendita di tutti i beni comuni e un esponente del governo in cerca di notorietà vuol abolire le ferie. Ma i greci han votato per l’euro di che preoccuparci allora?

Non sempre la cura contro i conati di vomito è stare fermi e aspettare che passino . A volte un pò di sano movimento può far stare meglio. Per questo suggerisco a tutte e tutti coloro che come me rischiano di non sopportare la nausea per un regime ove i governanti ricattano i cittadini con la moneta e se ne vantano pure, suggerisco di reagire scendendo in piazza. Non è sicuramente sufficiente, ma può farci stare meglio.

Appuntamento il 22 giugno allora, in difesa dell’articolo 18, contro il governo Monti e tutti coloro che imbrogliano ricattando con l’ euro. Con i greci che non s’arrendono e con chi sta con loro.

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