La Conferenza annuale è un appuntamento che ha coinvolto tutti i militanti e gli attivisti della RdC, ma che è stato aperto anche al contributo di alcuni ospiti con cui sono in corso relazioni politiche ed interlocuzioni sul piano teorico. Da Giorgio Cremaschi a Franco Russo, da Federico Martino a Giorgio Gattei hanno portato contributi alla discussione che ha visto soprattutto gli interventi dei militanti delle varie strutture locali e nazionali della Rete dei Comunisti. Quanto prima si cercherà di pubblicare gli interventi e i contributi della conferenza.
Già nel documento di convocazione, circolato nelle settimane precedenti, (http://www.retedeicomunisti.org/it/archivio/notizie/item/4603-rivoluzione-%C3%A8-il-senso-del-momento-storico), la Rete dei Comunisti aveva indicato le caratteristiche del dibattito sulla “proposta politica” che ha attraversato prima l’intera organizzazione e che conoscerà, nei prossimi mesi, ulteriori momenti di confronto e di verifica politico/pratica nei movimenti di lotta e tra gli attivisti politici e sociali interessati ad una progettualità di trasformazione.
Una trasformazione che oggi – dentro la crisi sistemica in corso – non può definirsi attraverso ipotesi riformistiche del sistema capitalistico ma che può emergere solo da una proposta culturale e politica di autentica rottura dell’attuale quadro politico ed economico, sia in Italia che in Europa. Infatti un approccio riformistico, reso compatibile o peggio ancora politicista, oggi decisamente impossibile oltrechè fuorviante, riprodurrebbe obbligatoriamente tutti i guasti che hanno segnato in negativo il corso politico della sinistra in questi anni non solo in Italia ma in tutto il continente europeo.
In questa dimensione la discussione nella Conferenza è stata ancorata ad un passaggio obbligato per meglio articolare la proposta politica che viene avanzata – la rottura dell’Unione Europea e la costruzione dell’Alba Euro/Mediterranea – su tutti i versanti (politico, sindacale e sociale) con i quali si declinano le forme del conflitto di classe nel nostro paese.
Tale linea di condotta assunta complessivamente dall’organizzazione sarà utile alle mobilitazioni in corso ed a quelle che verranno, ma anche ai necessari processi di ricomposizione di classe e di sedimentazione delle forze indispensabili all’obiettivo indicato.
Una vera e propria campagna che verrà sviluppata – per le sue caratteristiche internazionali ed internazionaliste – in tutti i paesi dell’area Pigs e nell’intero spazio Mediterraneo, in sintonia e connessione con tutte le forze antagoniste ed indipendenti dalle compatibilità con i vincoli imposti del polo imperialista europeo.
Ma il tema di ricerca e di discussione prevalente nella Conferenza della Rete dei Comunisti, oltre le questioni dell’oggi rese incombenti dal caos istituzionale e politico che ha portato alla rielezione di Napolitano , è stato quello relativo all’attualizzazione del concetto e dell’idea/forza della Rivoluzione.
Il moderno corso della crisi capitalistica, l’accentuarsi dei fattori di competizione globale e le dinamiche che questo suo incidere provocano, a livello complessivo, nella società mostrano, sempre più, che occorre indagare non solo il dato strutturale del modo di produzione capitalistico e le sue conseguenze materiali ma ci segnalano l’urgenza di incominciare a scandagliare anche la cosiddetta sovrastruttura ossia il complesso dei caratteri e delle contraddizioni che si palesano sul piano politico, culturale, etico, giuridico afferenti al dominio del capitale.
Questa vera e propria impresa teorica ci induce a ritornare, di nuovo, alla cassetta degli attrezzi del pensiero marxiano ed in particolare alle lezioni di Antonio Gramsci per recuperare e riattualizzare il concetto di Blocco Storico e, quindi, la comprensione vera di come dentro una fase di crisi generale di egemonia della borghesia è possibile la ripresa di una ipotesi di alternativa radicale politica e sociale.
La Conferenza della Rete dei Comunisti ha svolto anche un primo bilancio del piano generale di azione dell’organizzazione richiamando, ancora una volta, il concetto che la costruzione di una moderna soggettività comunista organizzata non può definirsi nella riproposizione automatica di formule del passato o predeterminate ma necessita di confronto continuo e verifiche pratiche.
Da questa consapevolezza nasce l’attenzione e la cura che la RdC dedica alla formazione politica dei militanti e dei compagni con i quali è in rapporto. Un prioritario lavoro di organizzazione che comprende la recente pubblicazione di un nuovo quaderno dedicato all’esplicitazione della questione dei “tre fronti” (https://www.contropiano.org/primo-piano/item/16036-i-tre-fronti-della-lotta-di-classe) per meglio puntualizzare e comprendere l’ agire complessivo dei militanti della RdC sui diversi fronti della lotta di classe.
La Conferenza della Rete dei Comunisti – oltre alla verifica dell’attività dei propri nodi territoriali ed alle comunicazioni dei compagni impegnati nel lavoro sindacale e sociale – ha fatto il punto su alcuni progetti in corso: l’apprezzamento per il lavoro del sito del quotidiano comunista on line Contropiano, la prossima ristrutturazione/riqualificazione del sito della RdC, la trasformazione della rivista Contropiano in numeri monografici di approfondimento, la ricca pubblicistica di opuscoli tra cui l’ultimo dedicato al Seminario di Bologna svolto nel giugno scorso su “Partito e Conflitto Sociale” e il rilancio del lavoro della Commissione Internazionale.
La Conferenza della Rete dei Comunisti ha preso atto e salutato positivamente l’avvio del Coordinamento Giovani della RdC ritenendo questo segmento dell’organizzazione uno dei più significativi passaggi concreti rispetto alla conferenza dello scorso anno e uno snodo strategico a cui dedicare attenzione teorico/politica e risorse materiali.
Sul versante delle prospettive politiche immediate, la RdC sostiene la recente pubblicazione della Dichiarazione Comune per la costruzione di un movimento politico anticapitalista, anche sottoscritta da diversi militanti della Rete, che lavorerà per la piena riuscita dell’appuntamento di Bologna per il prossimo 11 maggio a Bologna al Teatro Galliera.
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Pippo
Attendiamo indicazioni: la base del movimento (dal No Tav a USB…) verifica su questi siti cosa decidono le avanguardie ma poi non vede chiamate “alle bandiere”… -CHIAMATECI !!!!!!-