Menu

Egitto. “Aiutatemi a capire”

Mi sono astenuto finora dall’intervenire per non intasare la posta che in queste ore è diventata rovente. Cercherò di riassumere la mia opinione in merito (peraltro già espressa in un paio di comunicazioni precedenti) e poi tacerò in attesa di una chiarificazione finale:

-Penso che siano apprezzabili le posizioni dei Partiti Comunisti di Egitto e Venezuela che si esprimono chiaramente contro il fronte formato da Fratelli Mussulmani-Turchia-Qatar-Ennada sostenitore di un progetto liberista-oscurantista-reazionario e filoimperialista per tutto il Vicino Oriente ed Africa settentrionale.

-Penso siano errate le posizioni di Maduro e Morales e molto confuse ed ambigue anche quelle di Dinucci, e di altri esponenti e siti di sinistra (per non parlare delle farneticazioni dei trozkisti di Socialismo Rivoluzionario, del “Nuovo” PCI, ecc.).

-La sconfitta (almeno per ora) del progetto dei Fratelli Musulmani in Egitto (ma anche in Siria) è stata determinata in ultima istanza, non dall’esercito, ma dai milioni di Egiziani portati in piazza da Tamarrod, movimento di cui fanno parte comunisti e nasseriani, e da cui sono fuoriusciti gli elementi più moderati come El-Baradei.

-L’esercito egiziano è stato sicuramente finora finanziato dagli USA, ma al suo interno sono ancora presenti le istanze nazionaliste-laiche e nasseriane. L’esercito ha respinto finora i ricatti finanziari provenienti dagli USA e dalla UE, che – sotto il mantello di un finto umanitarismo – cercano in realtà di evitare il tracollo finale dei loro veri alleati (i Fratelli Musulmani).

-Un elemento che ha giocato a favore dell’esercito è l’atteggiamento dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti  che, per ragioni di concorrenza tra forze confessionali, ha isolato i Fratelli Musulmani, promettendo soldi all’Egitto e inducendo i salafiti di Al-Nour di abbandonare l’alleanza con i FM. Ciò sta avvenendo anche in Siria dove il pogetto dei FM, che fa capo alla coalizione nata a Doha, si scontra con il progetto wahabita-Al Queda più legato all’Arabia Saudita.

-Nel prendere posizione bisogna guardare alla foresta, e non al singolo albero. Quindi è inutile concentrare l’attenzione su chi ha sparato per primo, se sono morti dei civili innocenti.ecc. E’ in atto uno scontro durissimo in cui sicuramente vi sono anche degli eccessi e delle vittime innocenti, ma bisogna considerare tutta la questione nel suo complesso.

-Nei grandi avvenimenti reali della storia è difficile che esista una parte “buona”, perfetta, le cui idee coincidono perfettamente con le nostre. Spesso le cose sono confuse: spetta a noi discernere e schierarci, se vi sono sufficienti elementi per farlo.

-E’ inutile vederci se siamo solo 4 gatti. Cerchiamo piuttosto di organizzare un convegno insieme ad altre forze della sinistra che si sono rese disponibili.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *