In queste ore il continuo lavorio di manomissione, diplomatico e militare, delle cancellerie occidentali sta spianando la strada ad una nuova aggressione imperialistica contro la Siria.
Dopo alcuni anni di fallimentare sostegno, ad opera degli Stati Uniti, della Francia, dell’Inghilterra e delle petromonarchie del Golfo Persico ai cosiddetti ribelli – in realtà bande al soldo di potenze politiche grandi e piccole – i governi occidentali stanno affilando le armi contro la Siria come già accaduto contro l’Irak, la Libia e contro ogni paese che intendono rapinare o che non accetta supinamente di abbassare la testa ai diktat politici ed economici dell’imperialismo.
Anche l’Italia, nonostante qualche distinguo, è schierata dalla parte degli aggressori contro il popolo siriano. Prima con l’embargo contro il legittimo governo siriano, poi con il sostegno ai ribelli ed ora con l’appoggio alle scelte USA e NATO il Governo Letta, come quelli precedenti di Monti e Berlusconi, si prepara a questa nuova aggressione bellica.
Contro questa escalation bellica e militarista occorre – da subito – rompere il silenzio e la blindatura sociale, riprendere la mobilitazione pacifista ed internazionalista sottraendosi dall’ipocrita equidistanza tra aggressori ed aggrediti e dalla inaccettabile subalternità politica e culturale alle centrali imperialistiche.
La Rete dei Comunisti fa Appello agli attivisti politici e sociali, all’insieme del sindacalismo conflittuale ed indipendente ed ai movimenti di lotta tutti affinché, a partire dalle prossime ore, si produca un vasto pronunciamento contro i preparativi di guerra e l’insieme delle conseguenze antisociali che questa situazione determina.
RETE DEI COMUNISTI
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