Chi si nasconde dietro il coordinamento del 9 dicembre e la farsa di un’“insurrezione” da rimandare.
«9 dicembre 2013: L’ITALIA SI FERMA! Cinque giorni di blocco degli autotrasportatori… Ma anche molto altro, e molto peggio». Così da qualche settimana circola la notizia su diversi siti e blog di area neofascista con tanto di appelli alla “rivolta”, in cui, tra l’altro, si cita nientemeno che una frase di Sandro Pertini («Quando un governo non fa ciò che dice il Popolo, va cacciato via con mazze e pietre!»). Tra i promotori la Lega della terra e i Comitati riuniti agricoli. Vediamo meglio chi sono.
LA LEGA DELLA TERRA
La Lega della terra non è altro che un’associazione collaterale di Forza nuova. L’attuale presidente è Daniele Spairani, l’ex coordinatore del partitino di Roberto Fiore a Pavia. Un paio di mesi fa, al raduno di Legnago, il 27 settembre, l’intervento principale non a caso era stato tenuto proprio dal segretario nazionale di Fn. Fra le associazioni intervenute spiccavano: Christus Rex, l’Associazione Evita Peron, Destra Futuro, Generazione Identitaria. Il piano per l’agricoltura elaborato dalla Lega della terra è denominato “Piano Fenice”, dal simbolo de la Fenice, caro a tutti i neofascisti, già utilizzato dai colonnelli golpisti in Grecia nel 1967, raffigurante il mitico uccello che “rinasce dalle proprie ceneri”. Lega della Terra, guarda caso, è la traduzione letterale di Landbund, dal nome del partito agrario tedesco che avversò la Repubblica democratica di Weimar e successivamente sostenne il Partito Nazionalsocialista (ossia Hitler) alle elezioni del 1933. Il nazismo ebbe fra i suoi miti anche quello della ruralità, basato sul principio dei legami fra Sangue e Suolo, Blut und Bund. Walther Darré, il teorico di questa “ecologia razzista” viene oggi riscoperto da Forza nuova.
I COMITATI RIUNITI AGRICOLI
Del Coordinamento Nazionale del 9 dicembre fa parte anche Danilo Calvani dirigenti dei Comitati riuniti agricoli. Calvani spiega così gli obiettivi: «Blocco ad oltranza delle attività produttive e dei trasporti in tutta Italia fino a quando non si dimette l’intero Parlamento ed anche il Presidente della Repubblica». Poi, spiega: «Vi sarà un periodo transitorio in cui lo stato sarà guidato da una commissione retta dalle forze dell’ordine trascorso il quale si procederà a nuove votazioni». Ossia i Militari al potere! Il tutto, naturalmente, per fermare la gravissima crisi in cui versa l’Italia, «ristabilire la sovranità nazionale», ecc, ecc.
I FORCONI
A loro si è unito anche il redivivo Movimento dei Forconi che si sta organizzando per il «BLOKKO TOTALE»: «Bloccheremo l’Italia da Pordenone alla Sicilia… perché non se ne può più di Unione Europea, di Angela Merkel, di compact, si stabilità, di Letta, di Alfano, di Bilderberg…». «L’INIZIO della FINE» per la «KASTA» e i «PARASSITI»… e stavolta, aggiungono, «vedremo Grillo da che parte sta…».
Della partita farebbero anche parte la Life indipendentista e i Cobas del latte, ma per ora ci fermiamo qui. A tutti forse sarebbe meglio far sapere che il blocco di cinque giorni, dal 9 al 13 dicembre, inizialmente previsto dalle principali associazioni degli autotrasportatori, è stato revocato nei giorni scorsi dopo un incontro al ministero. L’“insurrezione” tanto agognata con ogni probabilità sarà da rimandare a tempi migliori.
Fonte: http://www.osservatoriodemocratico.org
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