La sanità, come le pensioni, la scuola, i servizi pubblici dello stato sociale, sono il bancomat che il governo utilizza per le proprie manovre economiche, sotto gli ordini dell’unione europea trasmessi attraverso i trattati europei.
L’effetto dei tagli in sanità è sotto gli occhi di tutti : pronto soccorso intasati, liste di attesa senza fine, posti letto sempre piu’ rari, territorio senza servizi sanitari adeguati, tickets alle stelle e sempre piu’ invasivi.
Tutto questo sta portando alla mancata garanzia dei lea (livelli essenziali di assistenza), vale a dire : governo e regioni non garantiscono piu’ il diritto all’assistenza e alla salute, neanche a quei livelli minimi che loro stessi hanno fissato.
Sono riusciti ad inventare una nuova condizione sociale: la poverta’ sanitaria, vale a dire che milioni di cittadini rinunciano a curarsi e ad assumere farmaci per grave mancanza di reddito, sia esso da pensione o da lavoro.
Alle regioni vengono imposti ulteriori tagli ai finanziamenti del servizio sanitario regionale che si aggiungono a quelli già precedentemente operati.
Bisogna dire basta con i finti piani di rientro che sono solo tagli a servizi e prestazioni, quello che e’ indispensabile e’ un piano di investimenti in personale, strutture, tecnologia, servizi per un accesso alle cure dignitoso, efficace, tempestivo, gratuito in un sistema sanitario pubblico.
La nuova possibilità di curarsi all’estero, la Schengen sanitaria, chiaramente riservata a chi ha i mezzi e le possibilità di poterlo fare e che esclude la malattie croniche, mette i nostri ospedali in concorrenza con quelli degli altri paesi europei. la mancanza di risorse e di investimenti metterà sempre più in difficoltà gli ospedali italiani e diverranno buoni solo per un welfare dei poveri, assistenza agli indigenti come carità, senza diritti.
Ancora una volta l’Unione Europea costruisce gli strumenti per la distruzione del benessere sociale a favore delle politiche economiche.
L’Unione Europea non può addossarci solo oneri, sottraendoci diritti, dignità e risorse economiche spingendoci sull’orlo, sempre più vicino, della povertà di massa che divora già paesi come la grecia e che da noi viene nascosta nelle rilevazioni statistiche dimenticando che dietro quei numeri ci sono uomini, donne e bambini che ogni giorno incontrano più fatica a vivere.
Rivendichiamo il diritto a decidere sui trattati europei che sono lo strumento di governo che la commissione europea utilizza per tenere prigionieri i paesi dell’ue, chiediamo un referendum come in altri paesi si è tenuto per riprendere nelle nostre mani il nostro futuro.
Firma la petizione per i referendum contro i trattati europei. Potete farlo sia online sia ai banchetti
Ross@, movimento anticapitalista e libertario
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