Per PS, PSD e CDS (il Partito Socialista e i partiti di “centro-destra” che, in Portogallo, si sono avvicendati al potere nell’ultimo quarantennio, ndt) tutto è lecito. Dal lavarsi le mani rispetto alle proprie responsabilità per la politica di sfruttamento, di impoverimento, di dipendenza e sottomissione al nascondere le sue drammatiche conseguenze per il popolo e il Paese. Vogliono, cercando di far dimenticare le loro responsabilità passate e presenti, ingannare ancora una volta i portoghesi in merito alle loro vere intenzioni per il futuro. Per questo, tornano a promettere il contrario di ciò che hanno effettivamente fatto per 39 anni. Per questo, cercano di confondere, per nascondere l’essenziale che li unisce. Per questo, giocano sull’illusione di una “scelta” che, in fin dei conti, è condizionata dalla continuità della politica di destra. La menzogna e la diversione sono la loro prerogativa.
Nel frattempo, nonostante il linguaggio mistificatorio dei loro discorsi e programmi elettorali, PS, PSD e CDS non hanno null’altro da offrire al popolo portoghese che l’ “inevitabilità” della politica di destra e, quindi, della sua dimensione e supporto esterni. Se esistessero dubbi, basterebbe verificare, sia per le omissioni che per le esternazioni, il loro proposito di una ancora maggiore subordinazione del Portogallo all’Unione Europea e alla NATO, vale a dire, agli interessi delle grandi multinazionali, degli USA, delle grandi potenze dell’Unione Europea.
PS, PSD e CDS non solo riaffermano i trattati, l’UEM e l’euro, il Trattato di Bilancio, la cosiddetta Governance economica, tra gli altri strumenti di dominio economico e politico dell’Unione Europea – che sono stati e sono plasmati nei PEC del PS, nel patto di aggressione di PS, PSD e CDS e nel Programma di Stabilità e Piano Nazionale di Riforme di PSD e CDS -, ma puntano a un ancor maggiore approfondimento del processo di integrazione capitalista europeo (e di questo con gli Stati Uniti, attraverso il cosiddetto “trattato transatlantico”, o TTIP), con il conseguente e inaccettabile aggravamento dei condizionamenti e vincoli alla sovranità e indipendenza nazionali, della dipendenza e della sottomissione del Paese.
PS, PSD e CDS non solo hanno associato il Portogallo a guerre di aggressione degli USA e della NATO, con il loro fardello di morte, sofferenza e distruzione – Jugoslavia, 1999, PS/Guterres; Afghanistan, 2001, PS/Guterres; Iraq, 2003, PSD/CDS/Durão/Portas; Libia, 2011, PS/Socrates; Siria 2011/12, Ucraina, 2014, PSD/CDS/Passos/Portas –, ma puntano alla continuazione della politica di subordinazione delle Forze Armate Portoghesi a questo blocco politico-militare e di coinvolgimento del Portogallo nella scalata aggressiva contro i popoli e gli Stati che affermano la loro sovranità e la difesa della loro indipendenza. Quella NATO che realizzerà in ottobre, coinvolgendo il Portogallo, una delle sue maggiori manovre militari.
Le prossime elezioni legislative del 4 ottobre sono, così, l’opportunità di affermare l’urgenza della rottura con un percorso di permanente tutela esterna ed eterna regressione sociale, sottosviluppo e subalternità che PS, PSD e CDS vogliono continuare, e il necessario cambiamento nella vita nazionale che apra la strada all’alternativa, patriottica e di sinistra.
Alternativa patriottica e di sinistra che, dando risposta ai bisogni del popolo e ai problemi del Paese, affermi un Portogallo libero e sovrano e un’Europa di pace e cooperazione, rompendo con la connivenza e il servilismo nei confronti degli orientamenti dell’Unione Europea, con la rinegoziazione del debito e la liberazione dalla sottomissione all’euro, e della NATO, nel quadro di un’iniziativa determinata per la difesa intransigente degli interessi nazionali, applicando la Costituzione della Repubblica Portoghese.
Un percorso di difesa dei diritti, degli interessi e delle aspirazioni del popolo portoghese che passa necessariamente attraverso il rafforzamento della CDU (la coalizione guidata dal Partito Comunista Portoghese, ndt).
* Segreteria del Partito Comunista Portoghese
traduzione a cura di Marx XXI
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