L’operazione repressiva condotta a Pisa dalle forze dell’ordine costituisce un gravissimo precedente all’interno di un’escalation che in questi giorni ha visto colpire i senza casa sgomberati dall’Ex Telecom a Bologna, i manifestanti solidali con loro caricati con gli idranti a Porta Pia, le cariche e gli arresti degli attivisti mobilitati a Cagliari contro l’esercitazione Nato Trident Juncture.
L’occupazione del polo Ex-Gea portata avanti negli ultimi giorni dagli attivisti della rete “studenti contro il nuovo ISEE-Pisa” è stata attaccata con l’arrivo di cinque volanti e tre camionette della polizia, oltre alla vergognosa esibizione della pistola da parte dell’agente della Digos Rainoni; quaranta gli studenti fermati e identificati, tre studenti portati in questura e rilasciati con l’accusa di furto in flagranza.
Un’operazione spropositata che va a difendere quell’intreccio di affari che vede coinvolti istituzioni universitarie, palazzinari e criminalità organizzata: un vaso di Pandora scoperchiato dalla scoperta, nei locali dell’Ex-Gea, di un ingente deposito di libri della Pisa University Press, ex Plus, progetto finanziato con fondi europei e chiuso in seguito a bancarotta fraudolenta , il cui revisore dei conti è uno dei figli del palazzinaro Madonna, coinvolto insieme a Bulgarella elle ultime settimane nelle indagini sulla mafia a Pisa. E’ proprio alla società Cemes di Madonna che l’Università di Pisa intende cedere l’Ex-Gea in cambio della seconda metà dell’edificio del residence Benedettine, in comproprietà al momento con lo stesso Madonna. Le mobilitazioni studentesche di ieri pomeriggio, con il lungo corteo di oltre 200 studenti che ha attraversato le facoltà del centro la mensa, fermandosi davanti al Rettorato, per poi occupare la facoltà di Lettere, e quelle di oggi, con il corteo che da Lettere ha raggiunto il Rettorato, dove il rettore Augello ha dato alla delegazione di studenti ricevuta risposte elusive, oltre a proseguire la lotta contro il nuovo Isee, hanno duramente attaccato le istituzioni universitarie chiedendo le dimissioni di Augello, del Questore e del responsabile dell’economato Massantini, autore della telefonata alla Questura che chiedeva lo sgombero. Nel pomeriggio di oggi è stato diramato un comunicato ufficiale di Augello, che, nel maldestro tentativo di giustificare la presenza del deposito clandestino di libri abbandonati, arriva al punto di rivendicare l’appoggio suo e dell’Ateneo alla lotta degli studenti contro il nuovo Isee, concludendo che “la vicenda dell’ex-Gea, con tutti i suoi sviluppi negativi, (…) rischia di distogliere l’attenzione pubblica dalle stesse ragioni della protesta a difesa del diritto allo studio”. Come Rete dei Comunisti, nel condannare duramente la repressione subita ieri dagli studenti, appoggiamo e partecipiamo alla lotta contro il nuovo Isee e alle mobilitazioni che nei prossimi giorni proseguiranno, denunciando le responsabilità gravissime delle istituzioni universitarie, con la loro gestione affaristica, corrotta e collusa con la criminalità organizzata che ben corrisponde all’idea di un’Università al servizio degli interessi privati portata avanti dal governo Renzi.
Rete dei Comunisti – Pisa
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