Mi chiamo Giacomo Sferlazzo sono un attivista politico e un musicista di Lampedusa, faccio parte del collettivo Askavusa e vi scrivo pubblicamente per fare delle mie considerazioni uno spunto di riflessione politica.
Ritengo il vostro percorso, non solo meritevole di attenzione, ma anche parte di un percorso comune che parte dalla Val di Susa e arriva a Niscemi e alla lotta contro il MUOS e la militarizzazione. Per questo la critica che vi rivolgo non è rivolta a voi ma ad un “noi” che è in costruzione e che spesso viene risucchiato dal già costituito, dal capitale nelle sue forme più avanzate. E’ possibile anche che invece io abbia sbagliato valutazione nei vostri confronti e pretenda da una manifestazione musicale quello che non è possibile trovarvi di questi tempi.
Quando è nato il primo maggio di Taranto molti musicisti che vivono la musica come strumento politico hanno esultato. Nasceva una manifestazione musicale radicata nella lotta sociale e nel territorio che a differenza del 1 maggio dei sindacati di Roma usciva fuori da alcune logiche.
Nella piazza di San Giovanni a Roma da un lato si parla di lavoro e lavoratori e dall’altro gli stessi soggetti organizzatori distruggono le conquiste ottenute con decenni di lotte chinandosi ad ogni volontà dei banchieri, delle multinazionali e del mondo della finanza e dei loro burattini che si sono susseguiti al governo.
Il processo di produzione del capitale e la sua concentrazione nella mani di pochi sta inghiottendo tutto con facilità e prepotenza passando da quelle forme di rappresentazione e spettacolo in grado di orientare le masse.
Debord e Pasolini avevano previsto e descritto in maniera lucida l’evoluzione della società dei consumi e l’oggettivazione del capitale nello spettacolo. Il capitale che riesce a capovolgere la realtà e far apparire desiderabile ciò che è disgustoso.
Quest’anno vi avevo scritto proponendovi di parlare dell’uso di Lampedusa come piattaforma militare e palcoscenico mediatico dove si inscena lo “spettacolo del confine”. Dell’uso strumentale di tragedie e emergenze spesso create per nascondere o giustificare scelte militari.
E’ notizia fresca che in parlamento il Ministero della Difesa e la Marina Militare hanno dato dati falsi su una nave militare che doveva servire per salvare i migranti in mare e che invece si è rivelata una portaerei per gli F35.
Così come i droni (che per l’opinione pubblica serviranno a salvare vite umane in mare) sono stati armati con il sistema d’arma detenuto dagli USA.
Eurosur che è un’agenzia controllata da Frontex (agenzia per il controllo delle frontiere esterne europee) è stata votata dalle istituzioni europee il 10 ottobre del 2013 ad una settimana dalla strage del 3 ottobre a Lampedusa. In tutte le dichiarazioni di chi ha ratificato la costituzione di Eurosur si nomina la strage del 3 ottobre 2013 come giustificazione di questa nuova agenzia. Bene questa agenzia si occupa di sorvegliare i confini esterni europei con l’uso di satelliti e di droni ed ha avuto enormi finanziamenti da parte dell’UE per la gioia di chi produce questi sistemi di controllo e per chi pianifica strategie militari/umanitarie.
Vi avevo proposto di suonare e parlare all’interno della vostra manifestazione per dire che a Lampedusa ci sono 2 caserme dell’AM, due caserme della Guardia Costiera, una caserma dei Carabinieri, l’ex Base Loran, un’area della Marina Militare, Frontex, tre “braccia” del porto che sono zone militari inaccessibili, l’aeroporto che viene usato per operazioni militari e abbiamo ben sette radar oltre ad antenne di vario tipo che servono alla guerra elettronica e allo spionaggio. Volevo dire che a Lampedusa la maggior parte delle persone muore di tumore.
Volevo parlare di come l’imperialismo ha usato e continua ad usare l’isola e la questione delle migrazioni per depredare l’Africa da cui poi sono costrette a partire migliaia di persone.
Per dire che l’immigrazione è l’effetto delle politiche secolari occidentali di colonizzazione, espropriazione e sfruttamento e non una “cosa naturale”. Che anche il sud Italia si può inserire in questo contesto come parte colonizzata dalle potenze imperialiste.
Mi avete risposto che non era possibile.
Oggi scopro che invitate la Nicolini, cioè una delle artefici della rappresentazione e mistificazione del reale su Lampedusa e le migrazioni.
Un sindaco che ha dichiarato che la presenza dei militari a Lampedusa la fa sentire sicura, un sindaco che non prende la parte dei lavoratori e che ha lasciato la gestione dei servizi (acqua, rifiuti, energia elettrica) nelle mani di ditte che sfruttano i lavoratori, i lampedusani e il territorio di Lampedusa, ditte che sono agganciate con il potere regionale e nazionale, proprio come le Coop e le associazioni che gestiscono l’”affare dell’accoglienza”.
Un sindaco che ha permesso che a Lampedusa si istituisse il primo Hot Spot d’Europa, che riceve Renzi, Schultz, Boldrini e compagnia bella, non come coloro che eseguono gli ordini del capitalismo finanziario che ha portato a mettere nelle mani di pochi la ricchezza globale (62 persone hanno accumulato la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone e dal 2010 al 2015 le loro ricchezze sono cresciute del 44 per cento) ma come colleghi con cui contrattare e da cui ottenere delle cose.
Un sindaco che vede nell’UE un’opportunità e non un cappio al collo, che tratta i lavoratori in sciopero come criminali e non come compagni di lotta.
Un sindaco che viene pompato dagli apparati mediatici di regimi Repubblica, Fazio e compagnia bella.
Cosa dirà al mondo il sindaco di Lampedusa dal vostro palco? Magari che l’UE deve cambiare politiche sull’immigrazione?
Che l’Europa deve divenire più umana? Che tutti hanno il diritto di cercare una vita migliore?
Sono questi i termini in cui volete ridurre il dibattito sulle migrazioni?
Vogliamo ridurre la questione delle migrazioni ad un problema umanitario o dargli una dimensione storica ed economica?
Oppure dirà che i partiti fascisti stanno prendendo potere e bisogna stare attenti.
Ma non sono forse le politiche dell’UE ad avere dato ai partiti fascisti l’opportunità di crescere? L’UE non ha finanziato i nazisti in Ucraina? Non ha dato finanziamenti alla Turchia?
Cosa ci potrà mai dire la Nicolini e quante volte citerà il Papa questa volta ?
Qualcuno dirà “stiamo a sentire”. Io no grazie ho già dato.
A chi è utile il discorso della Nicolini?
Se venite a Lampedusa a parlare con i lampedusani (che attenzione non sono quelli dipinti in Fuocoammare) la maggior parte vi dirà che il discorso della Nicolini non è utile ai lampedusani.
E’ utile ai “migranti”?
Forse al concetto astratto di migranti, si, ma a quelli che prima scappano da una guerra (magari fatta proprio da USA e UE) che poi vengono costretti a viaggiare in modo pericoloso, recuperati in mare dai militari eroi, rinchiusi nei centri e poi lasciati nelle campagne senza documenti a lavorare in nero, a questi mi sa che il discorso della Nicolini non è utile.
Allora a chi è utile? Forse all’UE? Forse alla Pinotti quando deve dire che le navi da guerra servono a salvare vite umane?
La creazione e la gestione delle migrazioni, come la conosciamo dai primi anni novanta, si plasma con le politiche europee volte alla creazione di un mercato unico. Il fine ultimo del mercato unico è di concentrare il capitale in pochi soggetti e disgregare i lavoratori facendoli divenire “mobili” (quelli all’interno dello spazio europeo) e “migranti” quelli al di fuori dello spazio europeo.
Lavoratori che hanno perso progressivamente non solo i loro diritti ma anche la loro dimensione storica e politica.
E’ con gli accordi di Schengen e la prima legge organica sull’immigrazione in Italia (legge Martelli) che si creano le condizioni giuridiche e politiche che porteranno alla situazione attuale a Lampedusa e nel Mediterraneo.
E l’UE non è affatto una fortezza, l’UE ha creato un filtro alle proprie frontiere esterne, un filtro che usa per far entrare o escludere masse di lavoratori “illegali” e sfruttabili.
E’ l’UE che impone la sorveglianza armata dei confini, la selezione dei lavoratori (che servono perche la crescita demografica in Europa è bassissima), i centri di detenzione per migranti, la criminalizzazione dell’immigrato o la sua riduzione a corpo biologico che ha bisogno solo di cure mediche, cibo e acqua.
Lampedusa è il luogo di sperimentazione di tutto questo. Un’isola che voleva vivere di pesca e turismo e che si sta trasformando in una grande prigione e caserma. Un’isola in cui gli abitanti non sono diversi dagli altri come si vuol far credere, in cui ci sono i razzisti, ci sono i solidali, ci sono quelli che hanno capito come riuscire a farci dei soldi sullo stato attuale delle cose, ci sono quelli che cercano di capire e quelli a cui l’unica cosa che interessa è fare la promozione turistica dell’isola.
Ma invece i lampedusani servono tutti buoni, bravi e accoglienti.
Non è cosi, qui abbiamo avuto episodi di razzismo gravissimi, una vicesindaco della Lega Nord e sassaiole contro i migranti. Cosi come abbiamo avuto persone che si sono prodigate per aiutare in momenti di bisogno (queste persone raramente le vedrete in tv o sui giornali).
Un’isola meravigliosa devastata da un processo di colonizzazione interna (il primo atto del governo di unità nazionale fu costruire i cameroni: luoghi di reclusione per i confinati politici) che come tutti i processi coloniali ha bisogno di una classe dirigente locale che gestisca il processo dall’interno.
La Nicolini sta svolgendo questo ruolo.
Che dire compagni e compagne.
Buon primo maggio e buona musica.
Giacomo Sferlazzo
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