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Sardegna: a rischio salute e dignità

Il tutto è molto grave visto che il 62% del demanio è in mano alle servitù militari, che come ben sappiamo hanno solo fatto danni gravissimi per la Sardinia. Basta pensare a Quirra , Teulada , La Maddalena ecc.. ecc…I siti individuati dalla Guardia di Finanza, il corpo scelto per questa operazione, sono, da sud a nord, Capo Sperone nell’isola di Sant’Antioco, Capo Pecora nella Marina di Arbus, Santa Vittoria nel territorio comunale di Tresnuraghes, una località non ancora definita fra l’Argentiera e Stintino e Punta Scomunica all’Asinara.

I radar dovrebbero entrare a far parte di una rete di diciassette installazioni sparse in tutta Italia, per dar vita a un muro elettromagnetico a difesa della Fortezza Europa.

Sorge abbastanza naturale la domanda, ma difendersi da chi? Principalmente questi radar saranno adoperati per combattere le migrazioni dalle coste del nord Africa a quelle del sud Europa. Permetteranno di intercettare le barche di migranti a svariati km dalle coste ancora in acque internazionali, dove quindi sono concessi i respingimenti a mare, operazioni che causano migliaia di morti, poichè nessuno può intervenire in soccorso dei naufraghi vista la distanza dalle coste. In pratica pur di non far arrivare nessuno lo si fa annegare in fondo al mediterraneo.

I radar avranno anche delle ricadute a livello paesaggistico, naturalistico, economico e sanitario. Infatti non è difficile pensare che un traliccio bianco di trenta metri non sia l’attrattiva di cui vuole godere un turista, flora e fauna patiranno moltissimo l’inquinamento elettromagnetico; in particolare gli uccelli e gli insetti, per le loro dimensioni ridotte, poco alla volta spariranno dalle zone antistanti i radar.

Economicamente i radar non porteranno nessun tipo di indotto o occupazione, saranno gestiti dalla Guardia di Finanza tramite operatori specializzati, anzi probabilmente influenzeranno negativamente lo sviluppo turistico delle zone interessate, a maggior ragione per i pericoli che i campi elettromagnetici creano alla salute. Studi e indagini epidemiologiche dimostrano come un’esposizione più o meno prolungata ai campi elettromagnetici possa provocare disturbi di varia natura, fino a leucemie e tumori.

Alcuni componenti delle istituzioni si sono detti contrari a questo progetto, ma in alcuni casi sono gli stessi che hanno rilasciato ogni tipo di autorizzazione. Sono in corso dei tentativi legali per cercare di bloccare o ritirare le concessioni rilasciate l’autunno scorso, ma questo potrebbe non bastare; infatti, con la scusa della sicurezza nazionale, i militari possono fare quasi ciò che vogliono dove vogliono.

Con l’intento di impedire tutto questo, di mettere un freno all’espansione della militarizzazione dei territori è nato a Sant’Antioco un comitato NORADAR che, prima su base territoriale e poco per volta su base regionale (nazionale ), vuole organizzare una resistenza popolare per non permettere che questi mostri vengano installati né qui né altrove.

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