L’episodio dell’aggressione fisica subita dal compagno Michele Franco lo scorso 25 dicembre a Napoli rischia di aprire uno squarcio pesante nella tenuta della dialettica interna e, più in generale, nella salubrità dei rapporti politici e personali all’interno delle strutture politiche della sinistra di classe napoletana che, per l’altro, in questi anni si è spesso segnalata, anche sul piano nazionale, per il suo spirito unitario nella costruzione di iniziative e campagne politiche.
Essa, oltretutto, fa seguito, ad un analogo episodio che la scorsa estate ha riguardato lo stesso Michele e, in particolar modo, anche il compagno Massimo Amore.
Agitando argomentazioni farneticanti che tendono a rinverdire in maniera sconclusionata e autistica, oltre che totalmente impropria e bugiarda (visto che le accuse bofonchiate non hanno alcun fondamento storico o giuridico) dispute politiche appartenenti ad un’altra epoca e utilizzando una modalità di azione propria delle logiche lumpen proletariat, si sono colpiti due dei compagni che rappresentano la continuità di militanza nell’arco dei decenni in questa città; il tutto da parte di persone che, tra l’altro, si auto intestano la “purezza rivoluzionaria” ed emettono giudizi e scomuniche nei confronti di altri compagni senza presupposto logico alcuno.
A chi giova tutto ciò?
Ovviamente all’avversario di classe ed alla più generale offensiva antisociale in corso!
Simili azioni, infatti, lungi dal chiarire alcunché agli occhi delle masse e dei settori popolari cui, enfaticamente, quanto ridicolmente gli aggressori di cui sopra si rivolgono, contribuiscono a creare confusione e disorientamento nonché a far perdere tempo prezioso a tutti i militanti generosamente impegnati quotidianamente nell’organizzazione del blocco sociale di riferimento e nella possibile sedimentazione del conflitto sociale.
Avendo chiaro tutto ciò, convochiamo una assemblea di discussione collettiva, che ha come presupposto basilare una modalità di relazione fra i partecipanti solidale, che escluda precisamente l’atteggiamento di pronunciare scomuniche, accusare gli altri essere traditori o imbroglioni, riesumare autistici “tribunali popolari” e quant’altro offenda gratuitamente l’impegno dei compagni.
Lo scopo è quello di trovare una modalità unitaria di relazione verso questo genere di atteggiamenti, affinché non gettino confusione fra di noi, specie fra gli attivisti più giovani e minimizzino le perdite di tempo e i favori oggettivi fatti all’avversario di classe che essi comportano.
Vogliamo anche giungere ad una presa di responsabilità, sia collettiva, sia come singole strutture e singoli compagni, la quale implichi una presa di parola pubblica unitaria atta a scoraggiare il ripetersi di episodi come quelli che hanno riguardato Michele e Massimo e porti all’elaborazione una modalità di risposta comune rispetto a quanto già avvenuto e a quanto, eventualmente, dovesse nuovamente accadere.
Il principio che ci muove è “se toccano uno, toccano tutti!”, non può esservi, fra di noi, spazio ad ambiguità o ad atteggiamenti di ipocrita equidistanza.
Vi aspettiamo giovedì 12 gennaio, alle ore 17, presso la Biblioteca dell’ASILO/Filangieri dove auspichiamo un confronto ed una discussione collettiva tra compagni, attivisti e movimenti tutti.
La Rete dei Comunisti
Napoli, 4/1/2017
In allegato il comunicato delle strutture politiche di movimento napoletane ampiamente condiviso e circolato nei giorni scorsi:
Tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Michele Franco, attivista sindacale della USB e compagno storico dei movimenti di lotta napoletani, per l'assurda aggressione fisica subita domenica 25 dicembre.
Un'aggressione vile e gratuita che non può avere alcuna motivazione se non il delirio, totalmente autoreferenziale, di chi l'ha attuata. O velleità che non siano sconnesse da ogni senso umano e politico rispetto alla difesa e allo sviluppo degli interessi popolari nella nostra città.
Quello che è successo è semplicemente inaccettabile per tutte le nostre comunità in movimento, ancor più quando si colpiscono compagni che come Michele hanno continuato a dare il proprio contributo alle lotte sociali pure negli anni più difficili e faticosi fra quelli che abbiamo attraversato. Giù le mani da Michele, giù le mani dai compagn*!!
Compagne e compagni delle realtà sociali e dei movimenti napoletani
Napoli, 27 dicembre 2016
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa