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Viareggio. Dopo la sentenza, licenziate Moretti e riassumete Antonini!

 

Di fronte ad una folla che attorniava i familiari delle vittime della strage di Viareggio e che con il suo affetto sosteneva chi per più di sette anni si è battuto per avere giustizia, il tribunale di Lucca ha emesso la sua sentenza.

Tutti i principali manager delle Ferrovie dello Stato sono stati condannati. Per molto meno di quanto chiedeva l'accusa, ma sono stati condannati. Il treno bomba che il 29 giugno, deragliando ed esplodendo in stazione, diffuse una nube di fuoco che divorò la vita di 32 persone e distrusse la vita normale di tante altre, quel treno non è precipitato sull'ignara Viareggio per le imponderabili forze del destino, ma per colpe precise.

Colpe dovute alla mancata prevenzione e all'assenza di elementari norme di sicurezza.

Colpe dovute ad un sistema che mette la salute e la vita delle persone ben dopo le ragioni del profitto.

Colpe che finora erano state negate nel nome della solita imprevedibilità dell'evento eccezionale.

Colpe che invece vengono ora giudizialmente attribuite a Mauro Moretti e agli altri manager.

Sono colpevoli e devono pagare. Non deve cadere in prescrizione nulla della loro condanna. E il governo deve agire subito contro coloro che sono stati riconosciuti colpevole di essa: li licenzi tutti.

Non si aspetti la Cassazione, che io spero li mandi a scontare la pena, non eccessiva visto il dolore che ha provocato, nelle patrie galere. Intanto però si abbia almeno la stessa misura che si vanta di avere con i furbetti del cartellino. Che possono essere licenziati prima ancora del giudizio di un tribunale sul loro comportamento.

Qui siamo di fronte a fatti smisuratamente più gravi, se il governo vuol mostrare che tiene davvero in conto la salute e la sicurezza dei cittadini, licenzi in tronco Mauro Moretti e tutti gli altri. Sarà un segnale che si vuole davvero rompere la catena delle stragi, dalla Moby Prince ai treni che si sono scontrati da poco in Puglia all'albergo di Rigopiano, sarà un segnale che davvero si vuole interrompere il massacro.
Il primo atto che il potere politico deve compiere è gettare nel fango la categoria della tragica fatalità e fare sua quella della responsabilità che, nei disastri che uccidono in terra in mare in cielo sul lavoro, c'è sempre. Umana responsabilità delle stragi, tanto più grave quanto è più forte il potere di chi potrebbe evitarle e non lo fa. Questo vuol dire la riconosciuta colpevolezza di Moretti e degli altri manager.

Oggi in aula a Lucca c'erano il coraggio e l'assoluta determinazione dei familiari delle vittime, che non hanno lasciato un minuto di questi anni senza pensare ed agire per la giustizia, a volte inascoltati o allontanati, come dall'ex presidente Napolitano. Ma i familiari hanno saputo trasformare il tremendo dolore in lotta, non si sono mai arresi, né mai si arrenderanno.

Con loro c'è sempre stato Riccardo Antonini, tecnico delle ferrovie licenziato per infedeltà da Mauro Moretti, perché aveva messo le sue conoscenze a disposizione di chi aveva i propri cari bruciati vivi. Ora che Moretti è colpevole le Ferrovie dello Stato dovrebbero riconoscere che Antonini aveva fatto solo il proprio dovere di ferroviere e cittadino, scusarsi e reintegrarlo al lavoro.
Licenziare Moretti e riassumere Antonini, anche questa è giustizia.

 

Foto di Patrizia Cortellessa

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