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La sinistra parla a pochi e non al Sud. Non si costruisce così l’alternativa

Stefano Fassina in un articolo molto bello “Il teatro dell’assurdo” a commento del convegno dell’Mdp di Milano pubblicato il 22 maggio su Huffingtonpost, dichiara  tra l’altro : “ È urgente, in vista delle imminenti elezioni politiche, avviare un percorso per una lista unitaria e alternativa al Pd, a partire dalle città dove da tempo, in particolare dalle elezioni amministrative di giugno 2016 per arrivare a oggi, sono operative esperienze politiche unitarie e portatrici di un valore aggiunto rispetto alle consumate energie dei partiti della sinistra storica. Soltanto con radicali discontinuità di forme della politica, di programma e di classi dirigenti si può arginare e recuperare lo smottamento di popolo verso proposte regressive. “, sono dichiarazioni  chiare , incisive e  totalmente condivisibili.

L’iniziativa, invece, che parte dalla “Rete delle Città in Comune” che si rivolge ad associazioni, a movimenti, a forze sindacali per condividere tempi e modi per l’avvio di un percorso partecipato nelle città è apprezzabile  ma  appare ancora insufficiente e chiusa dentro in un perimetro ristretto.

Un percorso, che parta dalle città,  per essere efficace e credibile  deve essere  il più ampio e partecipato possibile, coinvolgendo una pluralità di liste, di esperienze di civismo organizzato e di movimenti  che non si esauriscono nella “Rete delle città in Comune”, ma vivono, per fortuna,   con grande ricchezza e varietà  di contenuti nelle nostre città, esprimendo esigenze,sensibilità e bisogni differenti.

E’  un cammino che deve avere non solo l’obiettivo  immediato , di comporre una lista unitaria, ma anche quello  di costruire per il futuro un progetto con ambizioni  più alte che raggiungere  la soglia di sbarramento imposta dalla nuova legge elettorale,  un progetto  che punti davvero a presentarsi nel paese come alternativa coerente ed affidabile.

Bisogna partire, sull’esempio di Podemos in Spagna dalle nostre  Barcellona e Madrid,  dalle città, che esprimono la ricchezza delle spinte sociali e dei movimenti;  bisogna partire da Luigi de Magistris a Napoli, da Renato Accorinti a Messina,  da Leoluca Orlando a Palermo che si appresta a vincere di nuovo, e dalle “nuove amministrazioni del Mezzogiorno.

Nel paese avanza una  domanda prepotente di discontinuità col sistema politico attuale ed una richiesta di radicalità nei contenuti, è una domanda che al Centro  Nord si è tradotta quasi sempre   nella vittoria alle amministrative della Lega di Salvini e del Movimento 5  stelle, anche in quelle città che erano una volta le storiche roccaforti della Sinistra.

E’ tempo, quindi, che la Sinistra riconosca che la  novità  della sua proposta politica oggi parte indubbiamente  dal Sud, sono Napoli, Palermo, Messina, molti comuni della  Calabria  e tante altre  amministrazioni del Mezzogiorno,  a costituire  il maggior punto di resistenza alle politiche ed alle logiche neoliberiste;  in questi territori, nelle lotte ambientali, negli spazi liberati, nella politica dei beni comuni, nel protagonismo civico, in un moderno meridionalismo identitario ma senza barriere , sta già crescendo la classe dirigente del futuro.

Le lezioni di solidarietà , di accoglienza, di partecipazione e democrazia  arrivano da qui, basti pensare alle politiche verso i migranti, a quello striscione Welcome Refugees, una delle cose più belle di questi ultimi anni, basti pensare all’intuizione  geniale di Terroni Uniti  a quel concerto a Pontida che ha messo in crisi la Lega a casa sua, e ancora alla scritta comparsa nella manifestazione contro il G7 a Taormina: “Sicilia in marcia contro i potenti della terra”.

L’epoca del triangolo industriale è conclusa, bisogna saperlo capire, aggiornare un’analisi ormai datata, superare l’autoreferenzialità  perché  l’alternativa, con noi o senza, è cominciata;  il Mezzogiorno in Italia  manda segnali potenti come del resto accade anche in  Europa , ma la Sinistra appare ancora , come sempre,  incapace di leggerli.

PIIGS  nel nostro paese sono Napoli, Palermo, Messina, la Calabria, il Mezzogiorno tutto,  è da qui che si può rilanciare il futuro.

A firma di :

Napoli Bene Comune:    Melinda Di Matteo, Pino De Stasio  consigliere II Municipalità , Emanuele Lieto consigliere IV Municipalità

Messina Bene Comune : Domenico Midili

Palermo Bene Comune: Tommaso Lima

Sicilia  Bene Comune : Maurizio Rella  consigliere comunale a Messina

Firmano ancora: Teresa Amato avvocato penalista , Gianfranco Amodeo, Manuela Arduino  scenografa, Vittorio Balestrieri del Comitato Casa, Gabriele Bonomo stilista,  Andrea Calderini amministratore  di cooperativa sociale, Agostino Carbone psicoterapeuta, Nancy Carbone ballerina classica, Oriana Cerbone Associazione Nazionale Archeologi,  Stefania Colizzi  Associazione MIA, Emilio Coppola avvocato penalista, Pasquale Coppola imprenditore,  Ciro Discolo attore, Donatella Ercolini insegnante ,  Umberto Liberti architetto, Paola Paradisi attrice,  Rita Riccio operatrice sociale, Roberto Strati cancelliere, Massimo Torre scrittore.

 

 

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