Il consiglio comunale di Firenze ha votato a larga maggioranza lo sgombero del Centro popolare autogestito di Firenze sud. Il Sindaco Nardella, quello che di fronte all’omicidio razzista di Idy Diene si preoccupava delle fioriere rotte e non della vita spezzata di un lavoratore, ha portato in consiglio la proposta di chiusura del CPA sull’onda della campagna stampa di questi giorni di commemorazione del rapimento di Aldo Moro.
La presentazione dell’ultimo libro di Barbara Balzerani e le sue legittime prese di posizione sulla lettura di quegli anni da parte degli organi di regime, sono diventate occasione per portare l’ennesimo attacco ad una realtà sociale di primaria importanza nella vita politica e culturale di Firenze.
Colpire il CPA per aver promosso la presentazione di un libro, addossando ad esso la responsabilità delle parole di Barbara significa far fare un ulteriore passo in avanti alle logiche di repressione preventiva del dissenso. Oggi si tenta di chiudere i pochi luoghi dove questa attività è ancora possibile, domani si chiederà la chiusura delle case editrici che pubblicano libri scomodi, come fece il defunto scrittore Antonio Tabucchi, anch’esso di area “democratica”, quando attaccò la Feltrinelli per la pubblicazione del primo libro di Barbara, “Compagna Luna”.
Il PD è perfettamente allineato alla svolta reazionaria in atto in tutta l’Unione Europea, dove le politiche repressive contro ogni forma di dissenso sono sempre più all’ordine del giorno, come dimostra Rajoy in Spagna, che negli ultimi anni applica sistematicamente il codice penale franchista contro la satira e la creatività, sempre ovviamente in funzione “antiterrorista”.
Ma questo spostamento nell’area della destra forcaiola e reazionaria non ha salvato il PD dalla disfatta delle ultime elezioni politiche, perché notoriamente tra la copia e l’originale alla fine vince sempre l’originale.
La Rete dei Comunisti è al fianco dei compagni e delle compagne del CPA di Firenze e si mette a disposizione per le future mobilitazioni, se le prese di posizione del consiglio comunale di Firenze si dovessero tradurre in atti concreti.
Rete dei Comunisti
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