Federico Giglio e Giacomo Gresta di Asia Usb e Potere al popolo! sono stati presi, portati via e arrestati dalla Polizia municipale. Quella che nell’immaginario comune dirige il traffico e mette multe, per intenderci. Ma che si è dotata anche di “squadre speciali” per gli sgomberi, con un armamentario molto più aggressivo di una paletta. D’altronde, ci dicono, c’è un vero e proprio problema sociale e bisognerà pur far qualcosa: sgomberare case occupate e alloggi popolari.
Potremmo andare più a fondo. I Vigili del Fuoco per esempio. Chi ha partecipato alle oceaniche manifestazioni di qualche anno fa, sicuramente ricorderà bene gli slogan che premiavano questo corpo, considerato in antitesi rispetto a chi cercava di massacrarci in piazza. Poi sono arrivate le “squadre speciali” per gli sgomberi: passamontagna che neanche l’antimafia, enormi flessibili usati a pochi centimetri da uomini e donne che cercano di difendere la loro casa dal pignoramento e dallo sfratto, una violenza mai vista prima.
I compagni di Usb Vigili del Fuoco hanno preso tante volte posizione contro l’uso della violenza da parte di un corpo che non dovrebbe farne minimamente uso. Ma i media ci dicevano che non dovevamo preoccuparci, perché c’è un vero e proprio problema sociale e bisognerà pur far qualcosa: convertire un corpo civile a militare, seppur sporadicamente, assegnandogli una funzione repressiva.
Ancora più a fondo. Nelle novità introdotte in questi mesi dal governo figura la possibilità di usare il taser. Unito alle disposizioni in materia di decoro urbano della legge Minniti-Orlando, il quadro diventa decisamente poco rassicurante: per combattere le orde di indecorosi si può oggigiorno far uso di un’arma che, nonostante possa essere letale, viene passata dai media come uno “strumento di dissuasione” per la sicurezza di tutti. Diciamola così: le pistole normali uccidono chiunque, il taser solo chi ha problemi cardiaci e affini. Ma ci dicono che non dobbiamo preoccuparci, perché c’è un vero e proprio problema sociale e bisognerà pur far qualcosa: sostituire “indigenza” con “indecenza”, e usare le squadre speciali. Sembrano così lontani i tempi in cui erano in pochissimi a denunciare l’uso da parte della Polizia dei gas CS nelle battaglie ingaggiate contro i NO TAV. D’altro canto quelli erano ribelli, uomini e donne di ogni età e provenienza con la grave colpa di marciare a testa alta contro una grande opera devastante e inutile. Dovevano essere schiacciati ad ogni costo, e se la propaganda di regime non dovesse bastare si passa ai mezzi militari.
Ci dicevano di non preoccuparci, perché c’era un vero e proprio problema di ribellione e l’Italia senza grandi opere non va avanti. E poi… ce lo chiedeva l’Europa. Ve lo ricordate? Quante cose ci ha chiesto l’Unione Europea… Le grandi opere richieste (richieste?!? pretese, ordinate, comandate) dall’Unione Europea sono tutte in corso. Spesso non si vedono immediatamente perchè non sono ponti, gallerie o edifici. Si chiamano Job Act, Fornero, Buona Scuola, Fiscal Compact.. Si chiamano Euro e NATO, queste grandi opere al servizio dei padroni. E quelle che non sono andate in porto, come la Riforma Costituzionale sconfitta il 4 dicembre di due anni fa, torneranno presto a bussare alla porta.
Perché, ci dicono, in Italia c’è un vero e proprio problema sociale e bisognerà pur far qualche grande opera per il futuro. Noi su quest’ultimo punto siamo d’accordo. In Italia c’è un vero e proprio problema -sociale, economico, politico, ambientale, valoriale- e bisognerebbe proprio mettere in campo qualche grande opera per il nostro futuro: contratti collettivi dignitosi e validi in ogni luogo di lavoro, per esempio, costruzione di case popolari, per esempio, nazionalizzazione di tutti i settori strategici e dei servizi fondamentali per la vita delle persone, per esempio. Le uniche grandi opere che servirebbero al nostro futuro, al futuro degli sfruttati, non solo sono chiuse in un cassetto, ma sono ridicolizzate e considerate intollerabili. E così ci dicono che in Italia c’è un vero e proprio problema sociale, che la gente non riesce più a pagare l’affitto, che non c’è più lavoro, che chi ha un lavoro non riesce ugualmente a vivere né a sopravvivere, ma anche che costruire case popolari non è una grande opera: è una cazzata, e come tale non si fa.
Siamo al fianco di tutti gli uomini e le donne che si battono in prima persona contro tutto ciò. Siamo oggi al fianco di Federico e Giacomo. E non abbiamo paura, perchè abbiamo bene a mente una cosa in fondo semplice: più un’ipotesi alternativa prenderà piede, più cresceremo, più metteremo in linea interventi che sappiano dar voce alle lotte sociali e così facendo aumentarne la potenza e la risonanza, più la gabbia dell’Unione Europea cercherà di stringerci e stritolarci. La guerra contro di noi è condizione necessaria per la continuazione dello stato di cose esistenti. O i poveri combattono tra loro, o combattono contro i ricchi. Federico e Giacomo hanno scelto contro chi combattere, e al loro fianco siamo in tantissimi. LIBERI SUBITO!
* Potere al Popolo, Bologna
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