Oggi, 31 gennaio 2019, i ministri degli esteri dell’Unione Europea si riuniranno a Bucarest (Romania).
Tra i punti all’ordine del giorno la situazione in Venezuela. Dovranno decidere i “prossimi passi”.
Contemporaneamente il Parlamento Europeo voterà sul riconoscimento dell’autoproclamato Guaidò come presidente del paese latinoamericano.
Potere al Popolo! rivendica la necessità di non sommarsi a quei paesi che fanno suonare sinistri tamburi di guerra.
L’Italia non deve conformarsi alla strategia golpista del presidente USA Donal Trump. Né può associarsi all’ultimatum posto da Spagna, Francia, Germania e UK, che riecheggia un passato coloniale che continua ancora oggi.
Come ha affermato l’ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso l’UE, Claudia Salerno Caldera, non si tratta di esprimere o meno apprezzamento verso il legittimo governo di Maduro – la differenza di vedute è il sale della democrazia, ma di rispettare il diritto internazionale, la democrazia e l’indipendenza dei popoli. Potere al Popolo!, schierato al fianco del presidente Maduro e della rivoluzione bolivariana, chiede al governo italiano una aperta dissociazione dalla guerra mossa contro il Venezuela. Il nostro paese dovrebbe promuovere una diplomazia di pace, schierarsi contro le ingiuste sanzioni e il furto delle ricchezze venezuelane (come quello di cui si è resa protagonista la Bank of England) che vanno a colpire il popolo venezuelano, promuovendo invece il rispetto del diritto all’autodeterminazione. L’Italia dovrebbe partecipare e promuovere la conferenza internazionale di Montevideo del 7 febbraio, convocata da Messico e Uruguay, contribuendo a un dialogo costruttivo che miri alla pace e non, al contrario, a far tornare il Venezuela nell’orbita del gigante statunitense, sempre pronto a far sprofondare i propri artigli nella carne viva dei popoli del mondo.
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