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Umbria. Non ci piangiamo addosso e andiamo avanti

Le elezioni in Umbria sono state un test nazionale e come tale vanno valutate. Segnano una sconfitta storica del centrosinistra e dei 5 stelle, che vengono travolti da un voto al 60% di una destra dichiaratamente reazionaria che si è  mangiata anche il voto moderato una volta presente in regione.

Uno sfondamento da destra su temi nazionali, con i temi umbri totalmente assenti, avendo i due candidati maggiori la stessa appartenenza culturale e sociale, ed i programmo locali erano uguali, quindi, gli elettori hanno preferito l’ originale alla copia e votato la sfiducia a Conte .

Queste elezioni si sono svolte con l’uso di tanti mezzi, tanti soldi, tanto potere, escludendo chi non ne ha, ma soprattutto sono avvenute dopo anni di politiche liberiste, nazionali e locali, che non solo hanno devastato i diritti, ma anche le coscienze. In una regione governata dal Pci e dalla sinistra dal 1970, il 60%  con lavoratori e classi popolari, ha votato per uno schieramento dominato dalla Lega.

E’ una slavina per tutto il paese, che dimostra che non solo Pd e 5 stelle non sono un argine a Salvini, ma che, con le politiche di austerità, lavorano per lui, la politica del meno peggio ha prodotto il peggio, anche qui.
In questo contesto di crisi terminale del centrosinistra, il risultato di pap non è per niente buono. è vero che potere al popolo in Umbria è fatto da poche decine di persone e che i nostri mezzi erano nulli.

Da questo punto di vista i 4000 voti raccolti assieme al Pci sono comunque un risultato di cui ringraziamo chi ci ha dato fiducia, impegnandoci a non deluderlo.

Tuttavia la realtà è che di fronte al crollo del centrosinistra, Pap non riesce a rappresentare una alternativa: questo non solo per la frammentazione a sinistra, che pure  c’è stata, sappiamo che non basta, anzi, spesso è dannoso costruire cartelli elettorali.

No, il punto di fondo che anche il voto umbro ripropone è quello del radicamento sociale e culturale su cui riproporre una alternativa alla destra, ancor di piu dopo che Pd e 5 stelle hanno dimostrato di non reggere.

Per costruire l’alternativa ci vuole tempo e organizzazione, e le nostre forze attuali sicuramente non bastano. Quindi dovremo studiare, organizzarci di più e confrontarci con chi vuole stare dalla nostra stessa parte.

Per questo proporremo la costruzione di una opposizione sociale e politica alla nuova giunta, che continuerà ed aggraverà la politica di tagli, inquinamento, grandi opere, affari, di chi li ha preceduti.

Non è un buon risultato per noi e per chi vuole lottare, ma non ci piangiamo addosso e andiamo avanti.

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5 Commenti


  • G

    Sono anni che lottiamo. Senza sosta. Senza riconoscimenti. Senza soldi. Senza tutto. Sono stanco di sentire gli stessi commenti e le stesse parole di fronte agli stessi risultati. BAsta divisioni. BAsta dirigismi. Basta pipponi da intellettuali spostati mentali. Non si sopportano più. Il popolo ci sente distante perché molti dei nostri compagni si sentono intellettualmente superiori. Non si mischiano con i proletari. GLi piace a comandare ma non a mettersi a fianco di chi lotta. Disdegnano il lavoro quotidiano di sezione e se gli parli di partito fanno spallucce. Se poi ci metti che i dirigenti di loro stessi litigano e sono sempre gli stessi dopo anni di sconfitte. Basta! E’ un incubo. Un po di sano silenzio sarebbe meglio.


  • Francesca Anna Perri

    Forse anche il tema Sanità un po’ carente, specie dopo lo scandalo del PD, ha contribuito non poco al fatto che in Umbria Pap sia stata penalizzata! Eppure è un tema fondamentale e per chi non lo sapesse esiste un Tavolo Sanità Nazionale , cui ci si può rivolgere o partecipare per essere adeguatamente formati sul tema Salute.


  • Fausto

    Oggi le uniche cose serie che una sinistra reale può fare sono il recupero del sovranismo costituzionale e l’abbandono del randagismo da centro sociale occupato, che è solo squalificante e respingente. Lo 0,3% oggi significa il nulla domani. E ‘ste felpe da divano universitario fanno cagare.


  • remo

    Queste analisi sono esattamente quelle degli anni a cavallo del 1970,sentite nelle assemblee di Lotta Continua o Potere Operaio.Ma li’ vi era un quadro di possibili interlocutori,nazionali ed Internazionali,che si e’ dissolto.Forse un po’ di studio non ci risulterebbe dannoso.Aspettiamo proposte…quelle vere e possibili da provare,per favore ….non luoghi comuni consolatori.


  • giorgino

    E’ stato fatto qualcosa di concreto tra una elezione e l’altra ? Denuncia disituazoni specifiche, parte di una tendenzaiva complessiva? Supporto a comitati di lotta oppure spinta allo loro costituzione ? Se tutto ciò ci fosse stato, Il risultato elettorale negativo non sarebbe stato così insostenbile ma solo un aspetto “in progress”.

    Di conseguenza, non ci sarebbe la necessità delle solite lagne sulle “slavine epocali”, tipica consolazione da intellettuali con la pancia piena, che con esse si sentono edificati come se partecipassero ad un un seminario sul pessimismo di Adorno nella “dialettica dell’illuminismo”, ed inoltre paghi come se venissero accolti nella cerchia eletta di Horckeimer Adorno Benjamin e compagnia, pur non conoscendoli affatto.

    Per questo simpatizzo altamente con i commentatori che dicono di essere stufi di analisi che si sentivano anche nei primi anni 70 (Remo), o che sarebbe il caso di valorizzare l’impegno concreto ed anche nelle sezioni, che resta come costruzione di rapporti ed accumulo di forze indipendentemente dal risultato elettorale ( G)

    Esempio pratico di tipo generale : uno studio di Bankitalia afferma che il 10% della popolazione italiana ha concentrato a se il 40 % della ricchezza complessiva, ripatire da una tassazione fortemente progressiva su chi accumula facendo leva su condizioni sociali neoliberiste che incidono sul resto della popolazione, la morivazione deve essere di classe ed inerente il rapporto sociale capitalistico,

    Se no sembra che con la riduzione del cuneo fiscale destra e sinistra di governo vogliano dare qualcosa ai lavoratori, che noi però sappiamo essere già loro ( es tasse per il welfare) ma molti ci cascano non capendo che il di più in busta paga servirà a pagare una sanità privata incipiene ed il vantaggio sarà solo dei padroni. Non conosco iniziative pubbliche martellanti e continue a tappeto su questi temi tra una elezione e l’altra, ed alora perchè scoraggiare i compagni al solo scopo di si eletti di un pensiero critico neanche davvero conosciuto ?

    Servono cose pratiche di questo tipo, non basta la l’immagine giovanilistica dei centri sociali alla base di potere al popolo e la retorica dei giovani che riprendono in mano il proprio destino e salveranno il mondo, che rischia di essere anch’essa sostitutiva delle iniziative concrete ( come furono i brand ingroia tsipras e la giornalista di repubblica di cui non mi ricordo il nome) e giustifica chi parla di randagismo dei centri sociali occupati, per altro ottimi nel loro ruolo specifico e reale

    Lenin diceva che il nemico è in casa, si colpisce il nemico in casa prima e non meno delle elites europee, che come nemico sono troppo astratte per galvanizzare la gente ( anche se individuarle come solo nemico fa costruire fronti che vorrebbero essere più ampi, in verità sono solo piu fragili perchè gravati da troppo ciarpame e non solo dai ceti medi di recente proletarizzazione e disponibili verso il comunismo)

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