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A Pontedera abbiamo vissuto una grande giornata di unità di classe

Gli alleati, i falsi amici e i nemici della vertenza delle contrattiste e dei contrattisti espulsi dalla Piaggio.

Il 18 febbraio sotto gli occhi delle lavoratrici e dei lavoratori Piaggio che stanno occupando il tetto del palazzo blu di Pontedera sono passate immagini che si ricorderanno per sempre.

La mattina sono scesi in sciopero i lavoratori della Piaggio, insieme a quelli della Sole spa e del magazzino ricambi. Altri scioperi sono stati indetti alla ex Continental e in altri stabilimenti. Molti scioperanti sono saliti sul tetto a solidarizzare con l’occupazione

Nel pomeriggio altri lavoratori sono scesi in sciopero nel secondo turno. Insieme ai lavoratori dell’igiene ambientale di Pisa, di disoccupati, senza casa, giovani studenti di Noi Restiamo, richiamati dall’appello di Potere al Popolo per il presidio di solidarietà, si sono uniti con le indomite donne e uomini che da una settimana vivono su quel tetto che rimarrà nella storia di Pontedera, come un luogo di ricomposizione sindacale, sociale e politica che ricorda altri periodi storici, quando il movimento operaio italiano metteva paura ai padroni come Colaninno, oggi forte del sostegno dell’Unione Europea, dei governi nazionali e dei sindacati di regime, quella triplice sindacale (Fim Fiom e Uilm) che ha siglato in questi giorni un accordo integrativo vergognoso, che taglia diritti sindacali e posti di lavoro in cambio di miserevoli aumenti salariali.

La lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contrattisti, forte di un anno di lotte e di una solidarietà che aumenta giorno per giorno, trasformandosi in una vertenza di carattere nazionale, sta ottenendo i primi importanti risultati, grazie alla loro determinazione ed al sostegno dei loro alleati naturali.

Dopo la pur tardiva presa di posizione del Presidente della Regione Rossi per l’apertura di un tavolo di trattative con Piaggio, alla quale si è accodato il pavido Sindaco di Pontedera, è arrivata la notizia dell’incontro “concesso” dalla Ministra del lavoro Catalfo. Lunedì 24 febbraio una delegazione delle donne occupanti, accompagnate dai rappresentanti di USB (unico sindacato che ha implementato e seguito dal primo giorno questa vertenza) sarà a Roma per questo incontro.

La determinazione della lotta, il clima pre elettorale in Toscana (elezioni regionali di maggio) e il rilievo mediatico nazionale che l’occupazione sta suscitando, hanno costretto partiti ed istituzioni di governo ad esporsi per un dialogo che non è la soluzione, ma l’apertura di una prospettiva possibile per ridare lavoro a 43 tra lavoratrici e lavoratori. Sino a prova contraria, questi sono stati sino ad oggi falsi amici della lotta, dato che in questo anno mai avevano dato un appoggio concreto alle rivendicazioni delle/dei CT Piaggio.

Infine il nemico della lotta, quel Colaninno che oltre a mungere enormi risorse economiche dalla UE, dallo Stato, dalle amministrazioni regionali e dallo sfruttamento degli operai, non sa far altro che rispondere picche alla richiesta di lavoro da parte di chi ne ha diritto in base al contratto integrativo del 2009.

In questa sua intransigenza, il patron Piaggio è sostenuto dagli altri falsi amici di chi lotta per il lavoro, quei sindacati confederali i quali, se riusciremo a far reintegrare le CT in fabbrica, uscirebbero clamorosamente sconfitti per merito di una vertenza che li ha visti totalmente estranei. Infatti, sin dal primo giorno, per Fim Fiom e Uilm le lavoratrici CT dovevano solo rassegnarsi alla perdita del loro posto di lavoro.

Il braccio di ferro che abbiamo condiviso sin dal primo giorno al fianco di queste lavoratrici e lavoratori è di primaria grandezza, perché abbiamo di fronte dei potenti avversari. In primis una delle più potenti multinazionali delle due ruote del mondo, sostenuta dai cosiddetti “poteri forti” dell’Unione Europea, dei governi nazionali e locali, da una triplice sindacale oramai ingranaggio del sistema di dominio capitalistico.

La lotta di chi occupa il tetto di palazzo blu si è trasformata in una lotta generale contro l’arroganza di un modello padronale/finanziario continentale, contro un sistema politico bipartisan al suo servizio, contro il servilismo dei sindacati confederali.

Noi siamo stati, siamo e saremo sempre al fianco di queste lavoratrici e lavoratori, sino alla soluzione positiva di questa vertenza, per il diritto al lavoro contro il profitto di Colaninno, fatto sulla pelle del lavoro e dei contribuenti, attraverso i contributi milionari elargiti alla Piaggio dalla UE, dai governi e dalle amministrazioni regionali.

Abbiamo già visto come le aziende private, in primis la ex FIAT, assistite dallo Stato, utilizzano i soldi di noi tutti: massimo sfruttamento e poi fuga all’estero quando si creano le condizioni per mantenere alti i profitti.

Per contrastare queste continue rapine ai danni delle maggioranze, occorre una politica di nazionalizzazioni che riporti sottoo il controllo dello Stato aziende potenzialmente utili alla collettività!

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