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Gli utili idioti mi han convinto: ragiono come loro

Avevo pensato di mokusatsu l’adunata neofascista della Bocca della Verità di domenica a Roma. Mokusatsu, ovvero “Lo uccideremo col silenzio” è una parola giapponese che sta per ‘ignorare’ o ‘trattare con tacito disprezzo’.

È composta da due kanji: (moku, letteralmente silenzio) e (satsu, letteralmente uccidere). Mi pareva la miglior reazione alla patetica adunanza di Roma, con neofascisti e pappalardi uniti nella lotta.

Non viene da deriderli, perché di primo acchito mettono tristezza, quel certo sgomento di quando contempli un’apocalisse nucleare.

Continuo a pensarla così: il ridicolo delle loro affermazioni vuote, l’organizzazione e sponsorizzazione neofascista, l’esiguità del loro numero rispetto alla supposta adunata oceanica, gli episodi tragicomici che tutti hanno visto sui media e sui social, hanno – dovrebbero avere – affossato pesantemente questa jaquerie complottista.

Nomask, no distanziamento, noVax: che pare di essere contrari alla presenza dei freni nelle automobili, dato che le statistiche dicono che spesso, prima di un grave incidente, il conducente aveva usato i freni, che oltretutto sono fabbricati da grandi multinazionali, e utilizzando materiali pericolosi.

Idioti che hanno la fortuna di essere sani e godere di libertà di parola. Non hanno mai conosciuto malattia e dittatura. Nel primo caso, che mai si augura a nessuno, li si vede poi disciplinati e a frotte utilizzare medicinali e cure della più deteriore medicina multinazionale, pur di salvarsi la pelle.

Idioti. Utili idioti? Ripetevo questa parole fra me e me, quando mi si è aperto un mondo: ho iniziato a ragionare come loro. Da marxista, ma provando a ragionare come loro, che sempre dicono: la verità è menzogna, c’è sempre sotto qualcosa che non ci dicono, è tutto un complotto.

Utili idioti, questi pappalardi ignoranti, anzi: ignorantisti. Ma a chi giova tutto questo? Ed ecco qui un paio di complotti che vi servo appena sfornati, con titoli volutamente ironici, ma contenuti meditati.

1. Servi dei padroni.

È ormai assodato che il grosso dei contagi è avvenuto nei luoghi di lavoro, e poi nelle famiglie dei lavoratori. Stupisce, in quest’ottica, che vi sia questa (peraltro giustificata) attenzione, talvolta degenerante in panico, ammuina e scatenìo, sui possibili contagi nella scuola a metà settembre, mentre a marzo, aprile, maggio – con centinaia di morti al giorno – i padroni erano tutti nomask e nodistanziamento, quando si parlava delle loro fabbriche.

Lo erano ovviamente sulla pelle dei lavoratori, mentre loro piangevano per il lockdown nei loro attici e ville in riva al mare, postando su Twitter, bocelliani come nessuno.

Ricordiamo poi anche la pervicace lotta padronale per riuscire a rientrare fra le “produzioni indispensabili” – come armi e prodotti di lusso – che infatti non sono mai cessate.

Ricordiamo le autorità regionali che hanno preso ordini per settimane da Confindustria.

Ricordiamo “Milano riparte”, e i suoi ottimi consigli, a fine febbraio.

È stata fatta una valutazione di quante vittime del contagio vi sono state in Italia grazie alle allegre politiche confindustriali dei nostri amministratori?

A proposito di amministratori, senza l’infame mescolamento di anziani e convalescenti dal Covid, o alla letterale evaporazione dell’assistenza sul territorio nelle settimane cruciali, non saremmo la sesta nazione al mondo per decessi e solo la diciannovesima per contagi.

Prendiamo nazioni europee con cittadini benestanti, di “razza caucasica” (….) e che hanno affrontato la prima onda: il rapporto contagiati/deceduti è 26,4 per la Germania, 17,5 per la Spagna, 10,6 per la Francia, 8,4 per l’UK nonostante Boris Johnson. Per l’Italia, è pari a 7,8. Lasciamo stare i tedeschi: se questo numero fosse per l’Italia pari a quello della Spagna, i morti in Italia sarebbero stati 15.800, invece che 35500.

Ventimila in meno. Non ci pare, fatti salvi pochi, che vi sia o vi sia stato un montare di indignazione pubblica per questa strage. La stessa indignazione che ha investito, a volte giustamente, discotecari e vacanzieri.

Ora le discoteche sono chiuse, le vacanze sono finite, cosa possiamo fare? Beh, ora possiamo tirare (sacrosanti, chi lo può negare) pomodori ai pappalardi. Tutti i partiti e i media sono concordi. Una strategia di comunicazione e di indirizzamento delle “pietre da tirare”, che viene porta su un piatto d’argento da Casapound.

Involontariamente? Qui mi fermo, se no divento – appunto – complottista. Potrei dire che i fascisti sono servi dei padroni fin dal 1919, e sono specializzati nell’indirizzare il ribellismo gonzo e becero degli ignoranti in alvei innocui ai veri colpevoli, in sfoghi convenienti per le classi dominanti.

Potrei dire che promuovere manifestazioni contro le mascherine e contro il distanziamento, contro i tamponi, contro le misure di sicurezza nelle scuole, è una favolosa lobotomizzazione di ogni seria opposizione al potere. Ride la gazza padrona, nera sugli aranci.

2. Diluire acqua potabile in un mare di merda

Leggiamo che il composito pubblico di manifestanti a Roma era composto da “neofascisti, nomask, novax, terrapiattisti, pappalardi, nani, ballerine, e NO 5G”. No 5G. Questo mescolare l’opposizione al 5G con l’altra marmaglia riempie di costernazione.

Molti specialisti e scienziati avanzano, da tempo, fondate opposizioni al proliferare indiscriminato e con regole sempre più compiacenti dell’inquinamento da campi elettromagnetici. Opposizioni basate su migliaia di studi scientifici recenti, sul principio di precauzione, su sensate basi fisiche e mediche.

La tecnologia 5G – soprattutto nei suoi scenari di applicazione futuri, sottoporrà l’intera superficie terrestre, popolazione umana, animale e vegetale comprese, ad un irraggiamento del quale – obiettivamente – sono ignote le conseguenze a lungo termine.

Invece, la vulgata sul 5G parla di assurdi utilizzi per iniettare, ovviamente dentro ai vaccini, grazie ad un diabolico piano di Bill Gates, fantomatiche nanoparticelle che ci ridurranno tutti a zombie schiavi. E tutti risero.

Appunto. Quando mi lamento di questa situazione, giustamente gli amici scientisti mi dicono: ti lamenti che mescolino No 5G e terrapiattisti? Ma siete voi che vi mescolate, andate alle stesse manifestazioni! Ammutolisco.

Se hai un secchio di acqua potabile e lo versi in un mare di merda, cosa otterrai? Un mare di merda. E più nessuna traccia dell’acqua potabile. Il discredito scientifico che colpisce l’opposizione al 5G, causato dalla sua frequentazione di cattive compagnie, è abilmente colto – come eccellente benefit – da chi favorisce, dalle posizioni di potere, il far west elettromagnetico prossimo venturo.

Non arriviamo a dire che tutto questo sia eterodiretto: pur essendo andati a lezione di complottismo, conserviamo il ben dell’intelletto. Ma un fatto è certo: mescolarsi con chiunque, purché ti dia ragione su un punto, e per il resto farnetica, è un errore politico madornale.

Con una perifrasi machista potremmo dire: è come mettere le palle sul ceppo.

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