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Il Covid-19 e la non prevenzione

Ad ascoltare i telegiornali di questi giorni, non c’è dubbio che la strategia che si è deciso di scegliere contro questa pandemia da SARS-CoV-2, a livello mondiale, sia quella di scoprire il vaccino, o meglio i vaccini giusti.

Questa strategia non è esente da rischi, visto che si parla di studiare e sperimentare in pochi mesi, quello che di norma richiederebbe almeno alcuni anni.

Servirebbe un dibattito un po’ più serio, e fa pensare la posizione del prof. Andrea Crisanti che – non senza criterio scientifico, secondo me – afferma che prima di farsi iniettare un vaccino completamente diverso da tutti i precedenti (quello basato su RNA) e con una sperimentazione così breve, vorrebbe almeno leggerne la documentazione scientifica (che invece le case farmaceutiche possono decidere di secretare al pubblico per due anni).

Il punto su cui vorrei ragionare però non è il Covid-19, né questi nuovi miracolosi vaccini che promettono protezioni che, in una rapida escalation di coperture, presto toccheranno il 101%.

Vorrei andare oltre la siepe e pensare al futuro. Siamo così ottimisti da pensare davvero che il SARS-CoV-2 sarà l’ultima pandemia che affliggerà la nostra umanità? Io credo di no. Molti virologi in tempi non sospetti avevano ipotizzato l’arrivo di epidemie di vari tipi di virus da pipistrelli (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17042030/), semplicemente perché di questi virus ne esistono moltissimi, capaci di fare il cosiddetto salto di specie.

E siccome di mammiferi selvatici sulla terra ormai ne restano pochissimi, ecco che i virus sono ormai obbligati a scegliere l’uomo o gli animali allevati (vedasi quanto accaduto e le migliaia di visoni abbattuti recentemente). E la scelta dell’uomo, per loro, è certamente la più semplice (mio post NEI PANNI DEL VIRUS).

In un mondo sempre più a rischio di epidemie e pandemie, quello che dovremmo tutti cercare di fare, dalla scienza alla politica all’uomo comune, è quello di farci trovare pronti, potenziando al massimo il nostro sistema immunitario e potenziando la medicina del territorio fino ad arrivare alla prevenzione personalizzata (già attuabile con le attuali conoscenze).

Invece, a quello che vedo, si punta solo sul vaccino!

Al nostro sistema immunitario per funzionare al massimo delle potenzialità servono certamente, in ordine di importanza, le vitamine D, C, B12, B9, B6 ed A. E servono anche i minerali ferro, zinco, rame e selenio.

Tutti questi nutrienti, hanno dimostrato ampiamente la loro importanza, e per questo sono stati approvati da EFSA con una frase, che testualmente dice per ciascuno di essi: “Contribuisce alla normale funzione del sistema immunitario.” Per questa ragione sulle scatole di qualunque integratore alimentare che contenga uno dei nutrienti approvati in quantità considerate significative, troverete questa scritta.

Questi nutrienti si trovano naturalmente in molti alimenti, e prima di pensare agli integratori occorre sempre mettere a posto la nostra dieta. Un concetto fondamentale che mio figlio mi ha spiegato, dai supereroi “Avengers”, è che nessuno di questi nutrienti lavora da solo, ma che se anche soltanto uno manca, il sistema immunitario si indebolisce moltissimo.

Quindi quello che dovremo cercare di fare per prevenire le forme più gravi di Covid-19 è quello di non finire in carenza di nessuno di questi. E gli studi fatti sulla vitamina D dimostrano chiaramente che la sua carenza si associa alle forme più gravi di Covid (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32605780/).

Poi serve moltissimo conservare un microbiota in salute, perché sappiamo bene che esso può modificare il funzionamento del sistema immunitario in meglio o in peggio (in caso di disbiosi). E per farlo, serve una dieta integrale, molto variata, con molti vegetali, molta fibra e poca carne (che in eccesso tende a dar luogo a disbiosi putrefattive). Anche le farine 0 e 00 in eccesso possono causare forti disbiosi.

La cosa più importante però, sempre per guardare il futuro, è quello di potenziare al massimo il sistema immunitario dei nostri bambini, che oggi fortunatamente sono quasi del tutto risparmiati dal Covid-19, ma potrebbero non esserlo dal prossimo virus che arriverà. E l’alimentazione (e l’ambiente in cui vivono) nei primi anni di vita è fondamentale per rendere forte il loro sistema immunitario.

Però, non vedo programmi di educazione alimentare nelle scuole né nei reparti di neonatologia, e vedo genitori che crescono bambini a pizza, hamburger, kebab, merendine e coca (ma rigorosamente senza caffeina!).

Infine è fondamentale mantenere un peso normale. Il sovrappeso o peggio l’obesità, soprattutto nei bambini ma anche negli adulti, rema contro al sistema immunitario. Il tessuto adiposo in eccesso, produce una infiammazione sistemica cronica che tiene occupato il sistema immunitario a combattere contro il nulla.

Infatti, l’obesità e le patologie concomitanti, come era facilmente prevedibile, si sono dimostrate un fattore di rischio molto importante per sviluppare le forme di Covid-19 più gravi. Tanto da portare ad ipotizzare un vero legame tra la cattiva nutrizione e le forme più gravi di questa malattia (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32975565/)

Quello che vedo è che in previsione di un futuro in cui attacchi di nuovi virus non mancheranno, si fa troppo poco per la prevenzione e si prega troppo, in modo quasi religioso, perché un buon vaccino arrivi presto.

Esattamente quello che si sta facendo in politica, investendo milioni di euro in decreti per ristori, ma evitando di investe denaro per recuperare una medicina del territorio che sia in grado di rafforzare la prevenzione.

Forse perché si continuano a considerare le persone innanzitutto come clienti, poi come pazienti e mai come soggetti attivi educabili ad una vera prevenzione personalizzata di moltissime patologie, Covid-19 inclusa.

* Docente di Fisiologia della Nutrizione

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