Menu

Contro la guerra, per un programma dell’egemonia dei subalterni

Molto importante per noi marxisti è saper giungere, attraverso l’approccio teorico, a contribuire a una serie di visioni politico – culturali per una alternativa di sistema, cioè poter giungere ad una ridefinizione e riqualificazione nella pratica dei movimenti sindacali e politici nei termini teorici e attuativi della filosofia della prassi e la individuazione con le potenzialità di azione delle nuove soggettività degli operai, dei contadini, degli impiegati, dei commercianti, dei piccoli imprenditori e quindi dei nuovi soggetti del lavoro e del lavoro negato, del non lavoro, con l’idea del governo politico ed economico in una nuova prospettiva di potenziale realizzazione di modelli di transizione post-capitalista.

Dall’analisi della storia dei movimenti sociali e di un’inquadratura della situazione economico-politica dei diversi paesi mediterranei e dell’America Latina, bisogna dedicare particolare attenzione alle rivendicazioni ed alle lotte contadine e operaie, avvenute nel contesto coloniale e imperialista, fondato sulla depredazione delle risorse naturali e delle ricchezze, specialmente di quelle della terra.

Essenziale, nello studio, è una riflessione circa le ragioni e le dinamiche che hanno permesso a tali rivendicazioni di protesta di esprimere governi e orientamenti politici generali nuovi, e attenti alla questione sociale. 

Storicamente, lo stesso Fidel, lega l’ambito del divenire sociale, e la possibilità di realizzarlo, nel quadro del sistema capitalistico mondiale, secondo la concezione marxista del “sottosviluppo”come forma peculiare dell’essere del Modo di Produzionecapitalistico in una parte del sistema internazionale, contribuendo all’analisi delle principali determinanti – sociali, economiche, politiche, culturali e ambientali – dei processi che identificano progresso e arretratezza come esplicitazione del modo di essere del colonialismo e dell’imperialismo. 

Fin dall’inizio, le riflessioni di Fidel sulla necessità di autodeterminazione sociale, politica ed economica andarono oltre la visione nazionalistica di sviluppo, rivelando come le forti disuguaglianze di reddito e la redistribuzione della ricchezza siano esse stesse condizionate dalle relazioni di classe e dal potere economico e politico presenti in ogni società. 

Le modalità del progresso sociale sono al contempo una variabile strategica ed un principio etico. L’esperienza cubana ha dimostrato che anche in periodi di crescita relativamente bassa è necessario e possibile continuare a progredire nel campo dello sviluppo sociale. In molti degli interventi del Comandante en Jefe, possiamo trovare definizioni delle dinamiche della crescita e dell’arretratezza economica più complete di quelle utilizzate nelle organizzazioni ed eventi internazionali: 

«Il sottosviluppo è un fenomeno economico e sociale unico e globale. È anche, e soprattutto, un fatto politico. Ciascuna delle sue manifestazioni, che possono essere isolate ai fini dell’esame, sono integrate, complementari e correlate come elementi attivi, essenziali e condizionanti del fenomeno complessivo.

Sfruttamento e dipendenza, povertà e fame, insicurezza e disoccupazione, insalubrità e ignoranza sono, se vogliamo, forme o approcci all’analisi di un’unica realtà, che è il sottosviluppo, alla cui base non c’è altro che un ordine economico internazionale ingiusto e una palese disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, sia tra le nazioni che al loro interno».

Per noi si tratta di studiare, descrivere, conoscere e attualizzare la questione meridionale allargata (Mediterraneo e Sud del mondo) per l’alternativa al sistema unipolare con un multicentrismo delle transizioni postcapitaliste e avrà come cuore centrale l’analisi della dicotomia di classe nord-sud nella nuova divisione internazionale del lavoro, con le attuali dinamiche della guerra intercapitalista e delle sfide imperialiste; si guarderà così all’attuale divenire concreto della questione operaia e del mondo contadino, delle sue vicende lungo un percorso ideale che unisce Sud e Sud, attraversando fasi storiche ed economiche complesse e differenti. 

L’analisi, condotta con una visione economica e socioantropologica, evidenzia le conseguenze delle politiche di esproprio e dominazione in contesti pur assai differenti, hanno conosciuto sorte similare della condizione di controllo sociale e di sudditanza imposta. L’ carattere antropologico popolare mira a donare uno sguardo umano alle categorie, economiche e non, dei “dannati della terra”, dei poveri di Chambers, del popolo, facendo risalire alla ribalta e palesando l’esistenza di coloro che, ancora oggi, rimangono esclusi dallo spazio intellettuale, culturale, economico e politico.

Proprio da questa origine particolare, l’indagine assume un carattere olistico come chiave di lettura nella definizione del conflitto capitale-lavoro e le sue declinazioni, quali il conflitto-capitale ambiente e il conflitto nord-sud, letto come conflitto tra sistema unipolare e tendenze pluricentriche.

L’analisi va quindi sviluppata nei diversi ambiti settoriali e localizzativi, seguendo sempre la linea tracciata dalla visione della reale vigenza dei percorsi teorici e di realizzazione pratica attraverso il metodo del materialismo storico, nella, e per la egemonia culturale dei subalterni, come prospettiva internazionalista e attraverso l’interpretazione multicentrica, e in particolare nella declinazione gramsciana. 

Altro obiettivo importante che questa riflessione si propone di perseguire è rappresentato dallo studio e dall’approfondimento in merito ad una nuova cultura del meridionalismo allargato, ad iniziare da una particolare attenzione dedicata alla analisi marxista e alle attualizzazioni delle riflessioni importanti e all’elaborazione di Antonio Gramsci sulla questione, tracciando così una ricerca dedicata al tema, con tali riferimenti teorici e culturali.

Emerge nitidamente la straordinaria attualità di uno dei pensatori e rivoluzionari più importanti della storia del Novecento, le cui categorie risultano tutt’oggi indispensabili per l’interpretazione della realtà.

Divenire storico ed egemonia culturale dei Sud nel mondo contemporaneo: si tratta cioè di declinare una attualizzazione di contesti localizzativi anche di categorie di un pensiero-azione per una filosofia della prassi, provenienti dagli studi e pratiche di grandi rivoluzionari di riferimento come Marti, Bolivar, Gramsci, Mariatequi, Guevara, Fidel, Chavez, sia attraverso i contributi di studiosi europei e dell’America Latina e che spaziano anche sualtre aree dei sud del mondo di oggi, in particolare dell’Africa e del vicino Oriente.

È per questo che a partire dallo snodo focale del conteso del Medio Oriente, è d’obbligo analizzare i legami storico culturali con l’America Latina, con riferimento specifico a Cuba, Venezuela e all’area andina, con una lettura volta all’evidenziazione delle caratteristiche peculiari di due specifici contesti regionali del Sud del Mondo.

In modo specifico, la cultura, l’arte come ad esempio quella della danza deve essere presa in esame per, in primo luogo, dare prova della fortissima identità culturale e simbolica propria del mondo arabo e, in secondo luogo, per evidenziare i nessi interregionali tra la civiltà araba e i costumi propri della cultura della Madre Terra.

In questa chiave, folklore, storia, tradizioni, archeologia sono pezzi di un itinerario che, a partire dal caso concreto della danza orientale, dimostrano la vitalità delle culture dei popoli, la loro attualità e la capacità contemporanea di identificazione tra simboli, ben radicati nella tradizione, nella cultura e nel popolo. 

Cooperazione e contaminazione culturale diventano centrali in molte realtà alternative al Modo di Produzione Capitalistico che hanno fondato le proprie basi sul cooperativismo: ne sono l’esempio i paesi dell’ALBA dell’America Latina nonché i paesi che nella loro lotta nella costruzione di una futura umanità, incentrano il cooperativismo come elemento cardine e di partenza che possa limitare gli effetti discriminatori della mondializzazione capitalista attuale. 

Da questo punto di vista, è ovvio che l’attuazione di una strategia di cooperazione basata solo su fattori economici e finanziari è insufficiente per ottenere progressi o risultati. 

Lo sviluppo richiede l’adozione di un insieme di strategie culturali, politiche, sociali ed economiche complementari, al fine di correggere la crescita di una determinata area o paese.

La risposta potrebbe venire da un sistema socio-economico che sfrutti, premi e promuova la propensione umana alla cooperazione, in contrasto con la cultura della competizione e dell’individualismo, facendo prevalere la volontà collettiva del popolo, evitando la minaccia di imposizioni economiche, politiche o militari, e mettendo la forza al servizio della giustizia sociale.

Si va così sottolineando la dimensione di unità dei produttori e dei soggetti del lavoro e del lavoro negato, nella possibilità delle attuali possibili vie verso transizioni post-capitaliste e antimperialiste.

L’asse portante degli studi per il programma di egemonia dei subalterni sarà quello di proporre temi di ricerca e casi studio locali, settoriali e di sistema paese come, per esempio, la trattazione critica, e dell’oggi, della validità nell’attualizzazione dei temi forti gramsciani e delle teorie anticolonialiste del delinking, nella declinazione multicentrica della questione delle alleanze per l’egemonia e la sua composizione e prospettiva politico-sociale per il superamento dell’unipolarismo e del NATOcentrismo. 

Le analisi raccolte nelle parti del processo di ricerca costituiscono il percorso e corpo della filosofia della prassi, volti ad indagare i contenuti sovraesposti, ponendosi nella transizione dall’unipolarismo al multicentrismo nelle relazioni internazionali, partendo da casi studio di realtà dei sud del mondo.

Per tale motivo è importante il contributo che ci arriva da Fidel in tutto il percorso del pensiero e della pratica rivoluzionaria che si esprime nel processo di capacità dialettica, intendendo quest’ultima come metodo, dove avanzare significa trovarsi a un bivio e fare delle scelte e provare a capire, sulla base dell’analisi, la situazione concreta e quale percorso sia più opportuno in un determinato momento storico, senza fughe in avanti e senza attendismi.

Altresì il Comandante en Jefe lascia per l’oggi la relazione della filosofia della prassi, e anche se la verifica avviene sempre a posteriori, la strada del socialismo, come quella di qualsiasi attività umana, è segnata dai limiti e dagli errori autodistruttivi, da contraddizioni, però, chi pensa di trovare la ricetta per uscire dalla crisi economica del capitalismo solo a parole, senza pratica, mostra la sua labile volontà di cambiamento. 

E per concludere con le parole del grande amico e fratello Miguel Díaz Canel:

«Siamo fermamente convinti che il socialismo è l’unica via allo sviluppo con giustizia sociale, come superamento innovativo e creativo del capitalismo, della sua irrazionalità insostenibile e dei ‘valori’ che lo guidano».

 

Bibliografia

AA.VV. (2018), El pensamiento lasrelaciones economicas in, Editorial 

MADAFFERI M. (2020) Sud: ‘a maravijja chi pijja e scump! In VASAPOLLO L., MARTUFI R. (a cura di) (2020), Cerco un … MULTICENTRISMO … di gravità permanente, Culture dei popoli e pratiche politico economiche per il superamento dell’ordine mondiale, Edizioni Efesto, Roma.

MADAFFERI M. (2021), Camminare, camminando… Imperialismo dei Nord e alternativa Sud eco-socio-compatibile: l’ALBA Euro-Afro-Mediterranea, Edizio

VASAPOLLO L., MARTUFI R. (2020), Mediterraneo sia… PLURIPOLARISMO E TRANSIZIONI VERSO IL SOCIALISMO. Per l’alternativa di sistema: il nostro Nord è il Sud!, Edizioni Efesto, Roma. 

VASAPOLLO L., MONAL I. (2016), Con Gramsci en el ALBA de Nuestra América, Instituto Cubano del Libro, Editorial de Ciencias S, Cuba.

VASAPOLLO L. (2018), Soldati delle idee allerta che cammina!  La scuola di Fidel e del che  per l’America Latina, Edizioni Efesto, Roma.

LABAÑINO SALAZAR R., VASAPOLLO L. (a cura di) (2017), Yo soy Fidel! Pensiero politico-economico, Zambon editore, Jesolo.

VASAPOLLO L., con ARIOLLA J., MARTUFI R. (2020), Volta la carta… nel nuovo sistema economico-monetario. Dal mondo pluripolare alle transizioni al socialismo, Edizioni Efesto, Roma.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa
Argomenti:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *