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Miserabili forti coi deboli e deboli coi forti

In queste ore si susseguono i proclami sulla fermezza dello stato verso quello che viene chiamato il ricatto di Alfredo Cospito.

Lo sciopero della fame, a rischio della vita, del detenuto anarchico contro la tortura del 41bis, minaccerebbe la sicurezza delle istituzioni, sarebbe ‘strumento’ e persino ‘ispiratore della mafia’ e per questo va respinto. E se Alfredo dovesse morire, sarebbe colpa sua.

Questa la sostanza indegna delle posizioni del governo e di tutti i rigorosi difensori dello Stato.

Ma quale Stato, quale rigore?

In Italia ci sono 1500 omicidi di lavoro all’anno, una strage vera, non come quella imputata ad Alfredo Cospito. Ebbene non c’è un solo manager o imprenditore detenuto per questo massacro.

Si parla di eroica intransigenza contro la mafia, che sarebbe minacciata dagli anarchici, ma quella borghesia mafiosa di cui parlano i giudici e che fa affari e potere con le mafie, quella continua tranquilla a fare tutto quello che ha sempre fatto.

Si accusano gli anarchici di connivenza coi mafiosi, in un paese dove lo stalliere di un Presidente del Consiglio era un boss mafioso, dove lo Stato ha trattato con la mafia e poi perseguitato chi indagava su questa trattativa.

Intanto le multinazionali continuano a chiudere fabbriche e i governi vecchi e nuovi obbediscono.

Siamo un paese dove il principio unificatore del sistema politico è solo uno: essere forti coi deboli e deboli coi forti. Questo è il concreto comportamento di un sistema dove anche chi si proclama “sovranista”, diventa servilista di fronte a soldi e potere. E poi però indossa la stentorea corazza della “fermezza” contro un detenuto politico che fa sciopero della fame.

Ora Fratelli d’Italia accusa persino il PD di essere amico di terroristi e mafiosi, e quest’ultimo risponde offeso di essere totalmente d’accordo con Nordio. Che ha appena deciso di lavarsene le mani, di Cospito.

Buffoni politici che riescono a mettere la loro farsa anche nelle tragedie.

La sostanza è solo una: il sistema ha deciso di mostrare tutta la sua “fermezza”, l’unica, contro Alfredo Cospito. E sentiamo di nuovo risuonare i proclami di Stato contro gli anarchici, come cinquanta e anche più di cento anni fa. Lo Stato minacciato dagli anarchici? Come ai tempi dei Savoia?

Miserabili, avete condannato ad essere sepolto vivo un detenuto che non ha ucciso nessuno e ora vi indignate perché protesta. E siete disposti a lasciarlo morire, come fece la criminale Margaret Thatcher con Bobby Sands.

Tutto questo per coprire con un finto rigore la vostra vera viltà.

Alfredo Cospito libero dal 41/bis, tortura di Stato.

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