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Ucraina. Il prezzo della pace

La guerra in Ucraina è iniziata nel 2014: colpo di piazza e di Stato detto di Maidan (con gente anche in buona fede, democratici, ma con l’intervento decisivo di milizie armate di estrema destra), guerra civile a oriente, persecuzione contro tutte le minoranze etniche e religiose: russi, ungheresi, romeni, rom.

Niente più scuole, chiese, ecc. che rispettino la loro cultura, come a lungo era avvenuto (e come avviene in AltoAdige, ad esempio). L’Ungheria fece la voce grossa, minacciosa, ottenendo qualche retromarcia sul terreno dell’istruzione; la Romania protestò invano presso il parlamento europeo (la lettera di accompagnamento si intitola “La tragedia che si è abbattuta sulle minoranze in Ucraina“. Mogherini rispose dicendosi preoccupata e che avrebbe monitorato la situazione. Ma di concreto non fece niente).

Era iniziato dopo le prime stragi il secessionismo della parte orientale del paese. Milizie nazionaliste, banderiste e neonaziste ucraine attaccano russi e sindacati. Compiono stragi. Si armano anche i russofoni.

La Russia (non per bontà d’animo, ovvio, ma non senza buone ragioni) appoggia i russofoni, che in Donbass e Crimea dubito siano una minoranza. Kiev iniziò la persecuzione delle minoranze politiche: fuorilegge i partiti di sinistra presenti in parlamento . I partiti di sinistra messi fuorilegge, i sindacati attaccati dai gruppi paramilitari nazionalisti e neofascisti, culto del nazista Bandera pompato dal governo, con decine di monumenti edificati in suo onore.

Pressioni, provocazioni, conclamata volontà di aderire a Ue e Nato. Reazione e invasione (comunque da condannare, ma alla fine prevedibile) di Mosca.

Il torto è di entrambi, ma in questo clima di guerra le responsabilità della Nato vengono sempre taciute. La distruzione di persone, risorse e beni è spaventosa.

Il grosso del globo (non ne abbiamo la percezione, noi, nel meraviglioso mondo della Nato) resta neutrale o sta con la Russia. Non è la parte più ricca e potente, ma è tanta parte. Ci sarà un motivo.

O crediamo alla favola dei Difensori della Libertà? Sono gli anglo-americani e la Ue, in questa situazione, a impedire la pace, non meno di Putin.

A un prezzo ragionevole, la pace è possibile. Da sempre. A un prezzo infinitamente meno caro di quello che ogni sera ci fa vedere il Tg.

Meloni vattene, l’Italia ripudia la guerra anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

* da Facebook

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3 Commenti


  • ndr60

    La Nuland che distribuisce panini in piazza Maidan (dopo aver distribuito 5 miliardi di $ cash ai Difensori per la Libertà) doveva far nascere qualche dubbio, così come l’orrenda strage di Odessa nella Casa dei Sindacati, a meno di non avere occhi e orecchie foderati di propaganda del U.S. Department of State.


  • Agustin Angel Domingo De Michele

    TUTTO VERO, LE BUGIE USA SONO CHIARE.


  • ANNA

    Quelli che credono alla propaganda USA-NATO &servi europei o sono in malafede o completamente decerebrati.Con tutte le prove che abbiamo delle menzogne USA….

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