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Perché l’Ucraina

Come osservano molti analisti, l’Ucraina non entrerà nella NATO nel prossimo futuro.

George W. Bush lanciò avventatamente un invito ad aderire, ma fu immediatamente bocciato da Francia e Germania. Sebbene essa rimanga sul tavolo per la pressione esercitata dagli Stati Uniti, non è un’opzione concreta. Tutte le parti lo riconoscono. L’acuto e competente esperto di Asia centrale, Anatol Lieven, afferma:

L’intera questione dell’adesione dell’Ucraina alla NATO, in realtà, è puramente teorica, quindi in un certo senso tutta l’argomentazione si fonda sul nulla…

La Russia adduce problemi di sicurezza.

Per gli Stati Uniti è una questione di alti principi: non si può violare il sacro diritto alla sovranità nazionale, quindi il diritto di aderire alla NATO, che Washington sa che non si verificherà.

Per quanto riguarda il fronte russo un impegno formale di non allineamento difficilmente aumenterebbe la sicurezza della Russia, non più di quanto la sicurezza russa fu consolidata quando Washington garantí a Gorbachev che “l’attuale giurisdizione militare della NATO non si estenderà verso Est nemmeno di un centimetro“.

Garanzia presto rimangiata da Clinton e poi ancora di più da Bush figlio. Nulla sarebbe cambiato se la promessa si fosse trasformata da un patto tra gentiluomini a un documento scritto e firmato.

L’istanza statunitense è quasi comica: gli Stati hanno in totale dispregio quel principio di sovranità che rivendicano con tanta fierezza, come la storia recente drammaticamente conferma.

Per Washington la questione è più profonda: un accordo regionale porrebbe una seria minaccia allo status globale degli Stati Uniti.

Questa preoccupazione cova sin dagli anni della Guerra fredda: è possibile che l’Europa acquisisca un ruolo indipendente negli affari internazionali (e sarebbe possibile) magari seguendo la visione gollista, ossia di un’Europa dall’Atlantico agli Urali, ripresa poi nel 1989 da Gorbachev con la sua idea di una “casa comune europea”, di un vasto “spazio comune dall’Atlantico agli Urali“?

Ancora più impensabile sarebbe la visione ulteriormente allargata di Gorbachev di un sistema di sicurezza eurasiatico da Lisbona a Vladivostok senza blocchi militari: una prospettiva che fu rifiutata senza possibilità di appello durante i negoziati condotti trent’anni fa per ricercare un accomodamento post-Guerra fredda.

L’impegno a preservare l'”ordine atlantico” in Europa, in cui gli Stati Uniti regnano sovrani, ha avuto implicazioni politiche che vanno oltre l’Europa stessa.

Un esempio emblematico fu il Cile nel 1973, all’epoca in cui gli Stati Uniti fecero di tutto pur di rovesciare il governo parlamentare, riuscendoci infine con l’insediamento della violenta dittatura di Pinochet…

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