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Open Arms: lettera a Salvini

Signor Salvini, purtroppo ho visto il suo video, che ho trovato a dir poco inquietante, sia nei toni che nella forma, e ascoltato le sue parole, per me indegne di un essere umano che voglia definirsi tale. Lei chiama ripetutamente, e in maniera dispregiativa, “clandestini” delle persone, tra cui molti bambini e minorenni, che hanno dovuto subire l’inimmaginabile per arrivare nel nostro Paese che, le ricordo, è quello che più di ogni altro al mondo ha percentualmente emigrato e continua tutt’oggi ad emigrare, grazie anche alle discutibili e fallimentari politiche del suo governo e dei governi che l’hanno preceduta.

Lei dice che i nostri Sacri confini stavano per essere violati, ma violati da chi? Forse da feroci orde di criminali o da un agguerrito esercito nemico che ci minacciava e che ci aggrediva? Da quale pericolo lei ci stava difendendo, di grazia? Quali mortali rischi correva la nostra Patria, così impropriamente da lei invocata? Gli unici confini che sono stati infranti sono quelli della ragione e della dignità umana, ma ad infrangerli è stato proprio lei.

Se fossi io il giudice o la giuria a cui lei dovrà rendere conto delle gravissime accuse per cui è stato chiamato a difendersi, la condannerei senza alcun indugio, ma non a scontare la pena in un carcere, no, perché non sono un forcaiolo come lei, la condannerei, innanzitutto e preventivamente, ad usufruire degli stessi legali di cui dispongono i poveri e i migranti, non certo del fior fiore di avvocati che lei si può permettere per affermare la sua presunta innocenza.

Poi la condannerei ad attraversare il deserto che hanno attraversato quei “clandestini” da cui dice di volerci difendere, La condannerei a trascorrere un po’ di tempo nei lager libici che li hanno “ospitati”, ricordandole che nel marzo 2019 definiva la Libia un “porto sicuro”.

Quindi la condannerei a passare settimane in mare su un barcone, al freddo e alle intemperie, ammucchiato assieme ad altri “patrioti” della sua valorosa stirpe. E ancora, la condannerei ad essere respinto da altri esseri disumani come lei. Infine la condannerei, per il resto della sua esistenza, a soccorrere vite in mare.

Io non credo in Dio, in nessun Dio, ma se davvero esistesse il Dio in cui lei dice di credere, sono certo che la incenerirebbe all’istante, per aver usato in modo così arrogante i suoi poteri contro i più poveri e deboli della Terra, per aver violato impunemente i principi più elementari della cristianità, nonché ignorato l’abc di quei diritti umani che lei interpreta a suo capriccio.

PS. Condivido appieno la requisitoria del PM al processo che la vede imputata: “I diritti dell’uomo vengono prima della difesa dei confini, neppure i terroristi si possono lasciare a morire in mare”.

* da Facebook

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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3 Commenti


  • Pasquale

    Questa è gente che rinnega i diritti universali. I migranti non sono un pericolo. Il vero e unico rischio per l’Italia viene da chi con cinismo e enorme spregio della vita umana li ha lasciati morire nel mare di Cutro in una notte di Febbraio 2023 per non averli soccorsi.


  • Andrea Vannini

    salvini e open Arms sono due facce della stessa medaglia: quella dell’imperialismo.


    • Redazione Contropiano

      Una è impresentabile, però…

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