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Perché sarò a Roma il 15 marzo ma contro il “Rearm Europe”

Perché il lavoro che ho fatto in questi anni in frontiera mi ha fatto capire che l’Ue non ha nessuna possibilità di essere un faro di democrazia e progressismo. Anzi, è un sistema di interessi e procedure che già ha attuato con spaventosa indifferenza un genocidio di decine di migliaia di innocenti usando il mare come arma, e le milizie come polizia di frontiera. Il mar Mediterraneo ci ha abituato a Gaza, è stato e rimane un modello di politica criminale degli stati nazione che usano la frontiera come strumento di guerra. In questo senso si può dire che Frontex anticipa l’esercito Comune europeo. Se questo sistema di interessi si arma lo farà non per difendere ma per attaccare. Questo si capisce benissimo da come le multinazionali europee non hanno remore nel produrre processi estrattivi e neocoloniali in molte parti del pianeta.

Sarò a Roma perché sono antifascista, e il #rearm oltre che a impoverire le classi popolari europee per foraggiare le oligarchie del sistema bellico, è dentro una idea di sciovinismo europeo agita direttamente dalle elite. Questo piano determinerà ancora di più tagli al welfare che produrranno a loro volta guerra tra poveri e rabbia sociale che la destra nazifascista sfrutterà per il suo consenso usando i migranti come capro espiatorio.

Sarò a Roma perché voglio manifestare la mia amicizia e fratellanza con la popolazione ucraina, palestinese, curda, con ogni popolo costretto a difendersi dentro la guerra mondiale a pezzetti. Per affermare che il diritto all’autodeterminazione deve sempre misurarsi con una idea progressiva di liberazione, senza cadere dentro i processi di dominio degli stati nazione che sono alla base delle guerre per procura. Dei genocidi. Del colonialismo. Delle guerre etniche e del Caos sistemico.

Sarò a Roma per dire che il popolo russo è un popolo amico, con il quale voglio costruire pace e fratellanza.

Sarò a Roma per chiedere di ridurre le spese in armamenti, e per dire che non esiste differenza fra esercito Comune europeo ed eserciti nazionali se questi vengono riarmati, dato che in entrambi i casi si assiste alla costruzione dello stesso processo.

Sarò a Roma contro la guerra degli stati nazione, delle loro oligarchie e dei loro apparati di dominio. Usa, Russia, Ue e Cina per me sono sullo stesso piano, dato che sono nazioni capitaliste.

Sarò a Roma per sostenere il confederalismo democratico e il ripudio della guerra.

Sarò a Roma perché il cataclisma climatico non si ferma con le armi ma con un altro modello produttivo.

Sarò a Roma perché Michele Serra, il campo largo, e tutti quelli che saranno nella piazza a sostegno della UE dovranno sapere che avranno una contro piazza vicina con le bandiere della pace, della fratellanza, e della giustizia sociale che contesterà la loro ipocrisia, il Governo della Meloni, il #rearm della Vonderleyen e chi la sostiene.

Sarò a Roma, vediamo di essere più di loro.

Riprendiamo l’iniziativa!

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