Un giorno, nei libri sul genocidio, qualche manuale di storia, qualche documentario, verranno riportate queste parole. Saranno annotate come disumane, trascritte con orrore. Qualcuno domanderà: com’è stato possibile? Altri si chiederanno: ma mentre tutto questo accadeva, li lasciavano parlare? E agire?
Ecco, sono state dette. Ecco, sono state ascoltate. Qui, in ordine cronologico, dichiarazioni ufficiali di ministri e leader israeliani da ottobre 2023 a giugno 2025, alcune le ricorderete, altre no. Nessuna di queste parole è estrapolata, nessuna è inventata, nessuna è una caricatura.
Sono frasi pubbliche, talvolta pronunciate in ebraico, talvolta in inglese, quasi sempre diffuse dai media internazionali. Leggerle in fila significa vedere con chiarezza ciò che spesso viene oscurato: la guerra come linguaggio di disumanizzazione.
“Stiamo combattendo contro animali umani e agiamo di conseguenza.”
Yoav Gallant, ministro della Difesa, 9 ottobre 2023 (Times of Israel)
Costruisce fin dall’inizio una narrazione disumanizzante. Non si combatte un esercito, ma una specie subumana.
“Gaza sarà ridotta a un’isola deserta.”
Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale, 10 ottobre 2023 (Haaretz)
La pulizia etnica viene proposta come obiettivo legittimo.
“Dobbiamo causare una distruzione massiccia, non meno di quella di Hiroshima.”
Giora Eiland, ex consigliere per la Sicurezza Nazionale, 13 ottobre 2023 (Yedioth Ahronoth)
Il riferimento diretto alla bomba atomica normalizza l’idea dell’annientamento.
“Tutte le infrastrutture civili a Gaza sono una minaccia.“
Benjamin Netanyahu, Primo Ministro, 15 ottobre 2023 (Conferenza stampa ufficiale)
Ogni ospedale, ogni scuola, ogni casa diventa obiettivo militare.
“Non ci sarà acqua, elettricità o carburante finché non libereranno i nostri ostaggi.“
Israel Katz, ministro dell’Energia, 15 ottobre 2023 (Reuters)
Punizione collettiva su scala umanitaria.
“Dobbiamo raderla al suolo.“
Avi Dichter, ministro dell’Agricoltura, 16 ottobre 2023 (Canale 13)
Parole che evocano l’annientamento sistematico.
“Non esiste cosa come un civile innocente a Gaza.”
Tally Gotliv, deputata Likud, 18 ottobre 2023 (X/Twitter)
L’innocenza civile viene cancellata per giustificare il massacro.
“Questo è il momento della Nakba 2.0.“
Ariel Kallner, deputato Likud, 19 ottobre 2023 (Facebook)
Una celebrazione dell’espulsione e della catastrofe palestinese.
“Ogni rifugiato è un potenziale nemico.“
Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze, 22 ottobre 2023 (Channel 14)
Il rifugiato diventa combattente. La legge umanitaria viene invertita.
“Gaza deve sparire.”
Yossi Dagan, capo del consiglio della Samaria, 24 ottobre 2023 (Radio Galei Tzahal)
Lo sterminio come soluzione geopolitica.
“L’unica soluzione è la pulizia di tutta la Striscia.”
Danny Danon, ex ambasciatore all’ONU, 26 ottobre 2023 (New York Times)
Un linguaggio da manuale sui crimini contro l’umanità.
“I bambini di Gaza cresceranno odiandoci. Meglio non farli crescere.“
Amichai Eliyahu, ministro del Patrimonio, 28 ottobre 2023 (Kol Barama)
Una frase che richiama l’eugenetica più perversa.
“Chiunque resti a Gaza, anche con una bandiera bianca, è nostro nemico.”
Benjamin Netanyahu, 1 novembre 2023 (discorso TV)
Il diritto alla resa viene negato. La resa è colpa.
“Se non li eliminiamo ora, ci torneranno addosso tra 20 anni.”
Benny Gantz, ministro del Gabinetto di guerra, 3 novembre 2023 (conferenza stampa)
La guerra preventiva diventa annientamento generazionale.
“Gaza è un laboratorio di deterrenza.“
Yoav Gallant, 5 novembre 2023 (Intervista a Channel 12)
La distruzione è sperimentazione.
“I civili? Chi vive tra terroristi è responsabile.“
Nir Barkat, ministro dell’Economia, 8 novembre 2023 (Haaretz)
Colpevolezza per vicinanza.
“La Moschea di Al-Aqsa? Un giorno sarà nostra.“
Itamar Ben Gvir, 11 novembre 2023 (Twitter)
Anche i luoghi sacri diventano strumenti di provocazione.
“Le regole dell’ONU sono carta straccia.“
Benjamin Netanyahu, 13 novembre 2023 (Jerusalem Post)
Il diritto internazionale viene ridicolizzato come obsoleto.
“I tunnel di Gaza sono l’unico spazio vitale per loro. Sotterriamoli.“
Bezalel Smotrich, 16 novembre 2023 (Times of Israel)
Il linguaggio richiama retoriche genocidarie storiche.
“Le Nazioni Unite sono complici di Hamas.“
Eli Cohen, ministro degli Esteri, 18 novembre 2023 (Dichiarazione all’ONU)
Un attacco frontale all’ordine giuridico internazionale.
“Ogni ospedale è un quartier generale.”
Daniel Hagari, portavoce IDF, 20 novembre 2023 (CNN)
La negazione della funzione medica degli ospedali come strategia bellica.
“L’UNRWA è un’agenzia terroristica.“
Benjamin Netanyahu, 22 novembre 2023 (Knesset)
Anche l’umanitario diventa nemico.
“Tutti quelli a sud di Gaza sono bersagli legittimi.“
Yoav Gallant, 25 novembre 2023 (Channel 13)
L’intera popolazione civile come obiettivo.
“Il nostro obiettivo è la distruzione totale.“
Itamar Ben Gvir, 28 novembre 2023 (Dichiarazione ufficiale)
Non è più difesa. È missione esistenziale.
“L’Iran è prossimo. Faremo a Teheran ciò che facciamo a Gaza.”
Benjamin Netanyahu, 2 dicembre 2023 (Reuters)
L’espansione del paradigma distruttivo.
“Israele è luce. Gaza è buio.”
Isaac Herzog, Presidente d’Israele, 10 dicembre 2023 (Times of Israel)
La retorica binaria della civiltà contro la barbarie.
“Abbiamo rimosso la minaccia iraniana. Ora completiamo il lavoro a Gaza.”
Bezalel Smotrich, 17 giugno 2025 (Jerusalem Post)
Il genocidio come fase finale di un processo di “bonifica”.
“Distruggeremo Hezbollah, poi Hamas, poi chiunque osi.”
Benny Gantz, 19 giugno 2025 (Channel 12)
Una guerra senza fine dichiarata con orgoglio.
“Non ci fermeremo finché ogni minaccia non sarà eliminata.”
Benjamin Netanyahu, 22 giugno 2025 (Discorso ufficiale)
Il linguaggio totalizzante di chi non ammette limite.
“Tutti i bambini educati da Hamas devono essere rieducati o eliminati.“
Tally Gotliv, 25 giugno 2025 (Knesset)
La pedagogia della morte.
“La missione è chiara: completare il lavoro a Gaza, farlo fino in fondo, senza compromessi. Nessuna pressione internazionale ci fermerà.”
Bezalel Smotrich, 25 giugno 2025 (Haaretz, Channel 14, Times of Israel)
Il linguaggio dell’inevitabile, che disattiva ogni possibilità di mediazione.
Tutte queste frasi sono state pronunciate, scritte, pubblicate. Nessuna di esse è stata smentita. Nessuna ha causato dimissioni. Nessuna ha comportato un’indagine internazionale.
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Pasquale
Parlavano, agivano e comandavano di uccidere i bambini in fila per un cucchiaio di brodo. Rimarranno molti video a testimonianza. Sono già condannati dalla storia futura come sanguinari, chiunque la scriva. La si insegnerà nelle scuole e tutti sapranno che questo è stato. GENOCIDIO.
Andrea Vannini
Un giorno, speriamo (perché la storia la scrive chi vince), queste frasi saranno fra le prove che il SIONISMO è fascismo e che Israele è l’ erede del terzo Reich.
Paola Longo
In realtà a me non fanno orrore le frasi degli assassini , quanto il tacito assenzo dei capi di stato Europei che in realtà genera colpevolezza e disgusto . La disumanizzazione non e’ dei palestinesi per quanto trattati in modo disumano, quanto dí tutti noi occidentali che abbiamo sovvertito ogni principio di etica sia religiosa che civile, ed abbiamo dato il diritto di uccidere, torturare, disumanizzare, a persone che non hanno niente di umano, ma sono solo asserviti alla diabolica potenza del male! Paola Longo