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Poliziotti infiltrati, non ci farete arretrare!

Apprendiamo dalle pagine de “Il fatto quotidiano” di ieri che la Polizia, o meglio ‘fonti interne al Dipartimento della Pubblica sicurezza‘, hanno provato a mettere una toppa alla vicenda degli infiltrati nella nostra organizzazione, nel Cau di Napoli e in Potere al Popolo.

La risposta? ‘Potere al popolo non è mai stato un target‘, ma anzi nell’articolo si conferma il teorema Bernini-Meloni sulla fantomatica pista anarchica dietro le recenti mobilitazioni di settori studenteschi sempre più ampi. Dunque, il problema, saremmo noi studenti e studentesse in mobilitazione ed il ruolo che abbiamo conquistato nelle università e nei luoghi della formazione. Per ora nessun’altra dichiarazione e soprattutto nessun’altra spiegazione arriva dal Governo e dal Ministero degli Interni.

Gli ultimi anni sono stati contrassegnati da importanti momenti di lotta e partecipazione democratica dentro le scuole e le università. Il mondo studentesco e della formazione si è più volte mosso contro la guerra e il riarmo, contro il brutale genocidio in Palestina, contro il carovita e le scandalose morti in alternanza scuola lavoro. Evidentemente il governo ha paura di quello che queste mobilitazioni possono rappresentare, ovvero un frattura con le giovani generazioni che vogliono voltare pagina, cambiare rotta e avere un futuro diverso, che ancora non è scritto e che non può avere la guerra come prospettiva.

Ci teniamo a ribadire alcune questioni. Innanzitutto non cederemo ai classici tentativi degli apparati repressivi di dividere il nostro campo. Com’è evidente a tutti, comprese le forze di polizia, la nostra organizzazione giovanile nasce, cresce e si afferma negli ultimi anni all’interno di un campo politico più ampio e, insieme ad altre organizzazioni politiche e sociali, da tempo abbiamo costituito un’area politica indipendente e autonoma ben definita nel Paese. Non cederemo alla narrazione che scinde Potere al Popolo e i collettivi e le organizzazioni studentesche o i sindacati conflittuali con cui abbiamo attraversato tante piazze e tante lotte, con cui condividiamo tutto.

Non cederemo nemmeno alla demonizzazione delle nostre posizioni: la nostra proposta politica, le nostre prospettive e intenzioni non sono mai state nascoste e anzi è proprio con la propaganda pubblica, diretta e diffusa delle nostre idee e pratiche che cresciamo ogni giorno negli atenei e nelle città. Inoltre, come già ribadito più volte, in ultimo due giorni fa presso il Senato della Repubblica, Cambiare rotta ha partecipato e continuerà a partecipare alle elezioni studentesche, abbiamo decine di rappresentanti in tutto il Paese e migliaia di studenti ci hanno votato per le elezioni nazionali del CNSU, mentre il Cau di Napoli è un collettivo che lotta da decenni alla luce del sole e che negli ultimi mesi ha aperto il proprio intervento anche in altre città, raccogliendo subito importanti consensi.

Il governo Meloni sta attaccando le nostre esperienze giovanili e Potere al popolo che ci rappresenta come partito, solo perché non può tollerare che centinaia di giovani abbiano finalmente alzato la testa e iniziato ad immaginare, con noi, un’alternativa sociale, politica, culturale allo stato di cose presente.

Ci teniamo infine a chiarire un piccolo grande dettaglio. È pubblico e continuamente rivendicato il fatto che siamo un’organizzazione comunista. Con tutto il rispetto e la solidarietà per gli anarchici, noi facciamo parte di quella tradizione che ha liberato e portato la democrazia nel nostro paese, una democrazia che evidentemente deve essere ancora difesa, trasformata e portata nelle mani del popolo. Non faremo un solo passo indietro.

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1 Commento


  • goiseppe

    ai tempo miei giravano per le facoltà personaggi giovani che dicevano di essere militanti del movimento di M.Capanna ed erano a Napoli per ragioni economiche ci insospettimo questi non seguivano le lezioni e non davano esami .erano sempre presenti alle assemblee ed ai cortei.Noi li controllavamo senza farli insospetttre grazie alla vigilanza interna. C’erano anche le spoe dei colonnelli greci uno di questi sostava nei locali della Biblioteca Nazionale. Alcuni giovani poliziotti infiltrati nei cortei avevano al collo nascosto sotto magliette o maglioni i medaglioni con l’immagine dello stemma della loro appartenenza alle varie polizie.Fatevi furbi contattate qualche vecchio volpone fidato .Fate attenzione questi hanno accesso ai documenti presso le segreterie delle facoltà dove prelevano foto e altre notizie . Mettete l’orecchio per terra come diceva il responsabile della organizzazione del vecchio P,CI

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