L’Onu chiede spiegazioni all’America sulla morte di bin Laden. Navanethem Pillay (semplificato in Navi Pillay per gli occidentali), l’alto commissario Onu per i diritti umani, ha chiesto la «completa diffusione dei fatti precisi» sull’operazione con cui gli Usa hanno fatto fuori il leader di al Qaeda. Sconfessando l’esultanza iniziale del segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon – che così aveva salutato l’uccisione dello sceicco «Un momento di svolta nella nostra lotta al terrorismo» – Da Oslo Pillay ha fatto capire di non essere pienamente soddisfatta dalle spiegazioni fornite finora: «Credo che non solo il mio ufficio ma tutto il mondo – ha sottolineato Pillay – abbia il diritto di sapere cosa è successo. Le Nazioni Unite condannano il terrorismo, ma ci sono delle regole elementari che devono essere rispettate anche nella conduzione di operazioni di antiterrorismo. Queste devono avvenire nel rispetto delle leggi internazionali, che non autorizzano la tortura né le esecuzioni extragiudiziali». L’amministrazione Obama, continua a ripetere che il blitz è stato «legale, legittimo e adeguato». Così ieri Hillary Clinton a Roma ha ribadito: l’azione americana è stata «professionale, senza alcun errore».
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