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Indignados sfidano il divieto elettorale

Migliaia di giovani indignados hanno sfidato questa notte in Spagna il divieto di manifestare oggi e domani deciso giovedi notte dalla Commissione elettorale centrale, rifiutando di sciogliere accampamenti e concentrazioni in corso in decine di città del paese. Alla Puerta del Sol di Madrid, cuore della protesta dei giovani spagnoli, 25 mila persone hanno accolto a mezzanotte l’inizio della prima giornata del divieto con un «grido silenzioso» sulla emblematica piazza della capitale. Circa 10 mila persone hanno sfidato il divieto a Plaza Catalunya, a Barcellona. Altre migliaia di giovani riuniti all’appello della piattaforma ‘Democracia Real Ya!« si trovavano nelle piazze di diverse città spagnole, da Siviglia a Saragozza, da Valencia a Granada.. I giovani – ma non solo – spagnoli denunciano la mancanza di prospettive e di speranza di un futuro decente, la disoccupazione di massa (al 44% fra i meno di 25 anni), la ‘collusionè fra politici e banchieri, il bipartitismo ‘tossicò fra Psoe e Pp, la corruzione nella politica. Secondo la stampa spagnola il governo del premier Josè Luis Zapatero, cui i sondaggi promettono una dura sconfitta domenica alle elezioni regionali e amministrative, non dovrebbe fare intervenire la polizia per sciogliere con la forza concentrazioni e accampamenti. Se non ci saranno incidenti le forze dell’ordine, secondo El Pais online, dovrebbero limitarsi a consegnare ai manifestanti una nota scritta informandoli della decisione della commissione elettorale e precisando le sanzioni previste dalla legge in caso di inadempienza.

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