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Turchia. Lo sciopero della fame di Husnu Yldiz ha raggiunto i due mesi

Per richiedere l’apertura delle fosse comuni e il corpo di suo fratello

Cari amici e compagni!

Vogliamo spedirvi queste informazioni per richiamare un urgente supporto per questa causa. Tutte le informazioni sul caso sono date sotto, ma è importante, come potete leggere dall’intestazione, che continui lo sciopero della fame dato che il tempo sta correndo. Il governo dell’AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi, Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, la formazione politica del premier turco Erdogan, ndt) continua ad ignorare le richieste e quindi Hunsu ha bisogno di ogni possibile supporto per fare pressione sulle autorità.

Grazie per la vostra solidarietà,

il Centro di Informazione Turco

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In gennaio i media turchi hanno riportato la notizia che una fossa comune era stata trovata vicino al villaggio di Akirek, nel distretto di Cemisgezek, nella provincia di Dersim, nella Turchia orientale.

Venne fatto sapere che la fossa comune conteneva i corpi di 19 attivisti armati. Secondo la stessa fonte, 17 erano membri del PKK (Partîya Karkerén Kurdîstan, Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e 2 erano del DHKP-C (Devrimci Halk Kurtuluş Partisi-Cephesi, Partito-Fronte Rivoluzionario per la Liberazione del Popolo).

Si pensa che i 19 attivisti siano stato uccisi nella valle di Alibogazi durante un’operazione dei servizi di sicurezza turchi. Al tempo dei testimoni riferirono che Ali Yldiz, combattente in una delle unità di propaganda armata del DHKP-C, venne ucciso tra il 13 e il 14 aprile 1997 nel corso di uno scontro con veicoli blindati nella zona.

La famiglia di Ali Yldiz decise di lottare per la verità e per dare lui una corretta sepoltura. Nel febbraio 2011 la famiglia ha presentato una petizione all’ufficio del procuratore perché venga avviata un’inchiesta.

Dopo quattro mesi di attesa invano, la madre di Ali e il suo fratello maggiore andarono al mercato di Yeralti, il centro della città di Dersim (nome ufficiale in turco: Tunceli), con l’intento di iniziare uno sciopero della fame accampandosi di fronte all’ufficio municipale. Due giorni dopo il governatore di Tunceli ordinò che la piazza venisse sgomberata. Pertanto le forze democratiche della regione, molte di loro coinvolte direttamente nell’ambito politico e nel mondo della cultura, si presentarono sul posto e vennero a difendere la libertà di espressione e a supportare le richieste della famiglia Yldiz.

La famiglia così ha avviato una petizione online affinché le fosse comuni vengano aperte, con il supporto di archeologi e medici forensi, e affinché allo stesso tempo il corpo venga consegnato e i responsabili puniti. Husnu Yldiz ha posto un ultimatum al governo dell’AKP per l’apertura delle fosse comuni entro il 20 agosto. In caso contrario si prepara per un intervento civile, e per aprire lui stesso le fosse con il supporto di medici forensi, archeologi e organizzazioni di massa democratiche.

Eppure questo comporta un grande rischio, dal momento in cui lo stato probabilmente interverrà e lancerà un attacco contro di loro.

Vi chiediamo di firmare la seguente petizione (le firme saranno consegnate al Parlamento turco – TBMM) e inoltre di inviare fax o e-mail al Ministero della Giustizia e all’ufficio del procuratore dello stato, supportando le istanze di Husnu Yldiz e facendo pressione su di loro.

Petizione in inglese: http://toplumezarlaracilsin.com/ingilizce.pdf

Link diretto per firmare la petizione:

http://toplumezarlaracilsin.com/addsite.asp

(Nome, Cognome, Occupazione)

Per manifestare il vostro sostegno:

Husnu Yildiz:

phone: 00 90 533 300 96 07

e-mail: cenazemiziistiyoruz@gmail.com

Per rendere noto il vostro dissenso alle autorità:

Ministero della Giustizia

06659 Kizilay/Ankara

Phone: 0090 312 417 77 70

Fax: 0090 312 419 33 70

Email: sadullah.ergin@tbmm.gov.tr ; ozelkalem@adalet.gov.tr

Ufficio del Procuratore dello Stato presso Malatya

Phone: 0090 412 324 48 83

Fax: 0090 412 326 61 58

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Dichiarazione di sostegno da parte delle famiglie della Tayad (Associazione di Solidarietà delle Famiglie di Prigionieri, da decenni attiva in Turchia, ndt)

Fosse comuni, esecuzioni, assassinii e scomparse in custodia della polizia sono un problema annoso della politica di stato in Turchia.

Oggi il nostro paese è pieno di fosse comuni, da Dersim a Bitlis. L’immagine della Turchia, che è governata  attraverso 114 fosse comuni e 1469 morti, è la vera faccia dell’oligarchia.

Nei periodi in cui la lotta per i diritti e la libertà si fa più dura, lo stato ritorna a intimidire la popolazione con l’intento di neutralizzare la lotta. La ragione principale di questi metodi intimidatori sono le paure che la classe dirigente porta con sé. Altre ragioni sono il tentativo di intimidire e interrompere le lotte. Il messaggio lanciato con le fosse comuni è “Se io ti uccido, tu non avrai neppure una tomba”. Cercano di provocare paura producendo un clima di incertezza.

Le sparizioni e le fosse comuni sono una politica di attacchi portati avanti dall’imperialismo e dal fascismo. L’uso delle sparizioni e delle fosse comuni fu usata più e più volte da Hitler per intimidire le persone. E in America Latina, Asia e Africa, le fosse comuni e le sparizioni sono un segno tipico dell’attacco imperialista. Noi chiediamo che tutte le fosse comuni vengano rese note e che gli assassini responsabili di esse vegano puniti. Questa lotta non è slegata dalla lotta per la democrazia e la rivoluzione. Questa lotta dovrebbe essere supportata da chiunque si dica un essere umano.  Questa è una lotta per l’umanità. Noi rappresentiamo tutti i valori del mondo che è rimasto pulito. Questi valori sono i valori dei rivoluzionari. E questo significa che saliamo sul banco dei testimoni per i nostri caduti e per trovare le loro fosse. Con questi sentimenti, salutiamo la vostra lotta e il vostro sciopero della fame e ci auguriamo che abbia successo.

Le famiglie della TAYAD

 

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Türkei Informationszentrum
Stiftgasse 8, A-1070 Wien
tuerkei.info@gmail.com

Traduzione a cura di Contropiano-Bologna

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