L’Unione europea resta divisa sulla possibile richiesta all’Onu per il riconoscimento dello stato della Palestina: le discussioni tra i ministri degli Esteri della Ue a Sopot (Polonia), sulla costa del Baltico, non hanno finora registrato passi in avanti significativi verso un approccio comune da tenere alla prossima assemblea dell’Onu. «A questo momento le posizioni sono molto divergenti», ha riferito ai giornalisti il ministro degli Esteri austriaco, Michael Spindelegger. «Io spero che, come Europa, possiamo inviare un segnale e mettere a punto un testo che potrebbe eventualmente essere portato prima dell’assemblea» delle Nazioni Unite, ha aggiunto. L’idea del ministro austriaco di presentare un testo comune è condivisa dall’Alto rappresentante della politica Estera della Ue, Catherine Ashton, che ha condotto consultazioni tra i capi delle diplomazie dei 27 per verificarne la fattibilità. Secondo varie fonti, diverse capitali si oppongono ad una risoluzione comune ritenendo che, per accontentare tutti, il risultato non possa che essere troppo limitato. Ma il confronto prosegue. I tempi stringono: i lavori all’Onu si aprono il 13 settembre e l’Anp dovrebbe presentare la propria richiesta il 20.
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