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Debito. I cinesi abbassano il rating dell’Italia, non credono all’effetto Monti

L’agenzia cinese di rating, Dagong, ha annunciato la decisione di tagliare di un livello, da A- a BBB, il rating sul debito dell’Italia, con outlook negativo. La decisione conclude la revisione avviata nel luglio scorso: in questo periodo, spiega l’agenzia, il nostro paese ha sperimentato crescenti difficoltà in uno scenario finanziario che tende a peggiorare. Per gli analisti di Dagong l’Italia è sempre più dipendente dalle operazioni di acquisto titoli effettuate dalla Banca Centrale Europea, con un profilo di solvibilità che tende a peggiorare. Fra gli elementi che motivano il downgrade, secondo l’agenzia c’è lo scenario politico, con un equilibrio ‘temporaneò raggiunto con il varo del nuovo governo (definito ‘ad interim’) ma che deve mettere in campo riforme destinate a trovare forti ostacoli e che potrebbero non igliorare in modo concreto la crescita economica e la situazione di solvibilità. Inoltre, secondo Dagong, il Pil nel 2011 crescerà solo dello 0,6% mentre per il prossimo anno è previsto un calo dello 0,7%. Quanto alle banche, hanno come punti di forza la stabilità del mercato immobiliare, il basso indebitamento delle famiglie e gli alti tassi di risparmio: ma la crisi ha peggiorato la qualità dei crediti – spiega l’agenzia Dagong – mentre dall’Europa arriva l’obbligo di forti interventi di rifinanziamento. Infine, sul fronte del debito pubblico, l’agenzia cinese evidenzia non solo come la maturità media sia scesa dai 7,8 anni della fine del 2010 a 6,8 anni, ma anche come il fabbisogno da rifinanziare sia nel 2012 di 367 miliardi e di 206 miliardi nel 2013

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