Se ci si chiede a chi possa tornare vantaggiosa la prostrazione totale di un paese come la Grecia, obbligandola a vendere tutto ciò che o potrebbe avere, basta leggere la notizia che segue. Illuminante.
Una compagnia israeliana sta studiando la possibilità di effettuare prospezioni alla ricerca di petrolio e di gas naturale a sud dell’isola greca di Creta. Lo riferisce il quotidiano Kathimerini secondo cui l’ambasciatore Usa ad Atene, Daniel Smith, ha confermato l’interesse delle imprese americane per l’estrazione di idrocarburi al largo delle coste di Creta e nel Mare Ionio.
I rappresentanti del gruppo Delek hanno visitato la Grecia la scorsa estate per valutare la possibilità di installare una piattaforma petrolifera a sud di Creta. Secondo voci non confermate, ha scritto il giornale, responsabili della Delek sono tornati ad Atene la scorsa settimana.
Nel frattempo l’ambasciatore Smith ha detto che diverse aziende Usa hanno manifestato interesse a fare prospezioni alla ricerca di idrocarburi al largo delle coste greche. Citando scoperte fatte di recente in altre aree del Mediterraneo, Smith ha detto a Kathimerini che «c’è motivo di ritenere che ci siano significative opportunità».
Ai primi dello scorso settembre, la società petrolifera texana Noble Energy – dopo aver scoperto importanti giacimenti di gas naturale nella Zona economica esclusiva al largo di Israele – ha avviato trivellazioni alla ricerca di depositi di gas al largo della costa meridionale dell’isola di Cipro.
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