Un gruppo di militanti anticapitalisti – che si è denominato «Tolleranza Zero» – ha rivendicato la paternità di tre attentati dimostrativi compiuti nei giorni scorsi contro altrettanti politici, presi di mira dall’esplosione di bombole di gas da campeggio. Tra le vittime il ministro della Giustizia di Atene Miltiadis Papaioannou. In un comunicato diffuso tramite il sito web Athens Indymedia, il gruppo – di cui non si era mai sentito parlare prima – sostiene di aver compiuto gli attacchi in segno di protesta contro i tagli e i licenziamenti decisi dal governo greco su input di Unione Europea, Banca Centrale e Fondo Monetario Internazionale, contro la corruzione della classe politica e la continua detenzione di presunti appartenenti al gruppo armato di estrema sinistra Lotta Rivoluzionaria. Oltre all’ufficio di Papaioannou, il gruppo di «Tolleranza Zero» ha preso di mira anche quelli del vice ministro degli Esteri Mariliza Xenoyiannakopoulou e dell’ex commissario dell’Ue Vaso Papandreou che presiede la Commissione Affari economici del Parlamento. «Negli ultimi 18 mesi la Grecia è sotto occupazione da parte della troika. L’atteggiamento pacifico della maggior parte dei dimostranti alle manifestazioni è finito. Adesso tutti hanno capito che siamo in guerra», si afferma nel comunicato postato sul sito di Athens Indymedia.
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