Menu

Iran. Nuovo monito agli USA: “fuori dalle nostre acque”

Il ministro iraniano della Difesa, il generale Ahmad Vahidi, ha lanciato un nuovo monito contro la presenza della Marina degli Stati Uniti nel Golfo Persico. «Abbiamo sempre detto che la presenza di forze non regionali nel Golfo Persico era dannosa e non poteva che causare problemi. E per questo motivo abbiamo sempre chiesto che non fossero presenti in questo specchio d’acqua», ha affermato Vahidi, citato dall’agenzia d’informazione ‘Mehr’. «L’Iran farà di tutto per garantire la sicurezza nello Stretto di Hormuz», ha quindi precisato il ministro iraniano, che ha quindi definito «un canale strategico» questo braccio di mare attraverso cui transita il 40% del traffico marittimo di petrolio mondiale. Ieri il generale Ataollah Salehi, capo delle forze armate iraniane, aveva minacciato azioni contro gli Stati Uniti se la portaerei ‘USS John C. Stennis’, che aveva lasciato l’area per i 10 giorni di esercitazioni navali della Marina militare iraniana, fosse tornata ad incrociare nelle acque del Golfo. Il Pentagono aveva replicato alle minacce di Salehi, dicendo che «non saranno tollerate interferenze con il transito delle navi attraverso lo stretto di Hormuz». 
Inoltre il ministro della difesa di Teheran, Ahmad Vahidi, ha affermato che «presto» le forze navali dei «Guardiani della Rivoluzione», i pasdaran, saranno impegnate in nuove «esercitazioni nel Golfo». Le forze armate iraniane sono composte da due corpi principali: l’esercito nazionale (Artesh) e i Guardiani della Rivoluzione (pasdaran). La forza militare dei Guardiani della Rivoluzione è superiore a quella dell’esercito nazionale. I vertici dei pasdaran, vicini alla Guida Surpema l’ayatollah Ali Khamenei, di recente hanno più volte sottolineato di avere le capacità militari per chiudere senza alcuna difficoltà lo Stretto di Hormuz.
Intanto la Cina ha fatto sapere che si oppone a sanzioni unilaterali di altri paesi contro l’Iran senza il suo consenso. Lo ha detto durante una conferenza stampa il portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Hong Lei. «La Cina si oppone al fatto che una legge nazionale prevalga sui regolamenti internazionali ed imponga sanzioni unilaterali ad altri Paesi», ha affermato il portavoce della diplomazia cinese, Hong Lei, riferendosi alla legge promulgata sabato dagli Stati Uniti che inasprisce le sanzioni finanziarie contro l’Iran per costringere il paese ad abbandonare il suo programma nucleare. A fine mese anche l’Unione Europea sarà chiamata a pronunciarsi su un provvedimento analogo da adottare nei confronti della Repubblica Islamica.  La Cina è uno dei principali partner commerciali dell’Iran, con gli scambi bilaterali che hanno raggiunto di recente il valore di 30 miliardi di dollari, mentre 15 anni fa erano di soli 400 milioni. Le aziende cinesi hanno approfittato delle misure restrittive imposte all’Iran da USA ed UE che hanno spinto molte società occidentali a ritirarsi dalla Repubblica Islamica.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *